«Su Montepaschi e frequenze tv l'Italia non può più perdere tempo». Così il commissario Ue alla concorrenza Joaquin Almunia in un'intervista a Repubblica. «Il caso aperto da più lungo tempo è quello dell'asta per l'assegnazione delle frequenze televisive. La procedura era stata aperta addirittura dal mio predecessore, Neelie Kroes, nel 2009. Da allora noi abbiamo fissato una serie di principi che l'asta per l'assegnazione delle frequenze tv deve rispettare e aspettiamo di analizzare le regole definitive. Ma queste regole cambiano in continuazione», osserva Almunia.
«Ogni governo ci mette mano e si ricomincia da capo. Capisco che ci sono enormi interessi in gioco, ma ormai aspettiamo da più di quattro anni. E non possiamo fare nulla per accelerare i tempi: non possiamo fare noi le aste al posto delle autorità italiane». Di Mps «ce ne siamo occupati l'anno scorso. Abbiamo esaminato e approvato un piano di ristrutturazione. Aspettiamo che venga messo in atto. Ora la palla è nel campo della fondazione e del management della banca», rileva Almunia. «La questione chiave è la ricapitalizzazione dell'istituto. Mi sembra di capire che ci siano dissensi tra il management e la fondazione. Spero proprio che questi dissensi non impediscano di salvare la banca più antica d'Europa». Su Alitalia «non possiamo fare molto» perchè «ancora non sappiamo pienamente quale sarà il piano per la ristrutturazione», spiega Almunia.
«Ci sono principi, iscritti nelle regole europee, che sono ben noti alle autorità nazionali: i nuovi investitori, pubblici o privati che siano, devono essere messi nelle stesse condizioni e operare in una logica di mercato. Se l'operatore pubblico opera alle stesse condizioni dell'operatore privato, non si configura un aiuto di Stato»