Mercè Rodoreda, una delle imprescindibili e importanti riscoperte letterarie degli ultimi anni, sembra illuminare con il potente flash di una prosa capace le scene che descrive, sottraendole per un attimo al buio da cui provengono per consegnarle alla memoria del lettore, tanta è l’impressione che se ne ricava. Alomaè uno dei suoi primi scritti (testo parzialmente rimaneggiato qualche decennio dopo), ma la mano era già esperta: prendono corpo così le strade e gli angoli di Barcellona, il giardino della casa di famiglia, i gesti quotidiani e i pensieri della protagonista, giovane alla scoperta della vita. Un gran libro!
Mercè Rodoreda, Aloma, La nuova frontiera
Aloma ha vent’anni e l’amore le fa schifo. Quando Robert, il cognato che vive in Argentina, arriva a Barcellona, interrompe la monotonia dei suoi giorni e devia il corso dei suoi pensieri sulla vita e sull’amore. Sarà difficile per lei ammettere, anche a se stessa, di essere stata colpita da quell’uomo affascinante ed esotico, che alterna gentilezze a scontrosità, e di averlo a sua volta colpito. Ma diventerà impossibile, nell’intimità della vita domestica, sottrarsi alla passione.
Con questo romanzo giovanile, poi ripreso nella maturità, Mercè Rodoreda ci parla, con la sua consueta profondità, dell’amore e dell’impossibilità dell’amore, dell’illusione e del disincanto.
Mercè Rodoreda (Barcellona 1908-1983), paragonata per lo stile e l’efficacia descrittiva a Virginia Woolf,è la scrittrice più letta e tradotta della letteratura catalana. Politicamente impegnata nell’attività antifascista, dopo la vittoria di Franco sceglie la via dell’esilio. Tornerà in patria solo nel 1972.
È autrice di numerosi romanzi e raccolte di racconti tra cui: Aloma, La piazza del Diamante, Via delle Camelie, Lo specchio rotto, Giardino sul mare, Quanta, quanta guerra, La mia Cristina e altri racconti.