Arrivato in Ferrari con il chiaro intento di vincere il terzo titolo, Fernando Alonso ha dovuto fin qui digerire diversi bocconi amari e sconfitte all’ultima gara del mondiale che l’hanno lasciato a bocca asciutta.
Ovviamente dall’alto della sua competitività lo spagnolo crede che due titoli sono pochi per un pilota come lui, capace di fare la differenza anche quando non ha una monoposto all’altezza. E’ indiscutibile che la sua Ferrari, anche negli “anni buoni”, non è mai stata al livello della formidabile Red Bull di Vettel.
“Non ho mai pensato di poter diventare un pilota di F1, che avrei vinto un Gran Premio, quindi ancora meno due titoli”, ha dichiarato Alonso alla CNN. “Quindi, sono molto felice e orgoglioso della mia carriera. Adesso se me lo chiedi, considerando che sono ancora molto competitivo, direi che due titoli non sono sufficienti per me”.
La monoposto 2014 non è apparsa in grado di garantire una lotta per il titolo e questo Alonso lo sa bene. A questo si aggiunge la necessità di battere un compagno di squadra duro come Raikkonen, sempre veloce ma non ancora a suo agio con la F14T.
“Kimi ha molto talento, quindi è di grande aiuto ed è una grande motivazione per me e per la squadra. La squadra sa che se la macchina è buona, Kimi ne verrà fuori bene”.
“Penso che ci sia una montatura generale sulle relazioni che si possono instaurare tra due compagni di squadra. E’ vero che battere il compagno di squadra e fare un risultato migliore migliora la reputazione. Credetemi quando vi dico che non ci sono problemi nei nostri incontri debriefing post-gara. C’è un sacco di lavoro di squadra e di comunicazione, nonostante quello che alcuni vorrebbero farci credere”.