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Altalene

Da Crudina
Tremo.
Il freddo, il terremoto.
Che settimana di tremolii, continui ed improvvisi.
Caldaie in blocco che gravano su un'anima congelata.
Spifferi che con il loro alitare si fanno cercare in un labirinto di niveo livore.
Col freddo si bloccano articolazioni, giunture, pezzi di cuore.
Eppure mi sento snodata, sotto sotto.
Una libellula leggiadra che vive sotto pelle.
Una ballerina ed il suo tutù immacolato che gira nel carillon della mia mente.
Ed è in quei momenti che visualizzo il mio corpo in un training autogeno muscolare. Mi sento allungata, snodata e senza vincoli.
Mi sento come la trapezista di "Vivere il mio tempo": mi libro nell'aria, non voglio la rete di protezione.
Voglio volare; sarà per quello che gli aerei mi affascinano e mi spaventano: spesso e volentieri non trovo la mia quota, non mi allungo sufficientemente e non tocco il MIO cielo con uno o più dita.
Come quando salgo su quell'altalena sgangherata: all'inizio è dura, non riesco a darmi una spinta sufficiente che mi faccia prendere quota. Ma quando salgo, la luce del sole che filtra tra le fronde estive è un flash luminoso, caldo, stupefacente.
sento che sto per fermarmi, ma basta una spinta, nuova, e sono subito su.
E sembra che nessuno mi possa fermare.
NESSUNO MI PUO' FERMARE.
Altalene

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