Evento Collaterale ALTAROMA
Palazzo Wedekind, Roma
..utilizzo la pittura per rendere visibile il pensiero (Renè Magritte)
..utilizzo il vestito per rendere visibile il pensiero (Vittorio Camaiani)
La goccia è il filo conduttore di questa collezione. La goccia è nei tagli che uniscono pinces e tasche negli abiti a trapezio, nelle scollature e tasche dei cappotti e nelle maniche delle camicie.
Tocchi ed accenni di surrealismo si sposano con la linearità e la contemporaneità dei capi che contraddistinguono lo stile di Vittorio Camaiani, senza cadere in eccessi stilistici e comprometterne l’indossabilità. Le gocce si appoggiano su onirici strati di tulle e chiffon, scivolano su pantaloni e si ritrovano ricamate nella sera. I capispalla della stagione si muovono trasversalmente dal giorno alla sera. Primo tra questi uno dei capi emblema della collezione: il giaccone “Impero delle luci”, omaggio alla rinomata opera di Magritte; i cappotti e paltò militari ingentiliti con fondi a “gocce” e la nuova “cappa nuvola” che, di diverse lunghezze dalla vita al ginocchio e materiali dalla lana grezza al cachemire alla duchesse, corre versatilmente in ogni occasione.
Ed ancora nuvole e gocce, quasi squarci di cielo magrittiano, per i capi di maglieria e per le stole che quasi diventano nuvole addosso. Gli abiti della collezione vengono proposti con filati e tagli a contrasto pensando al giorno fino a scivolare al cocktail: l’abito “goccia” dalla silhouette a trapezio, l’abito con “finale a nuvola” e l’abito “pioggia” di lana e chiffon. E mentre il pre-serata propone una tuta, capo caro all’atelier e rinnovato ad ogni stagione, declinata con una linea a nuvola sulla vita; la sera veste una donna di morbidi e plasmabili “abiti-coulisse” di seta e di un abito bustier con gonna intagliata a nuvola.
Le calzature, realizzate da Lella Baldi per Vittorio Camaiani, sono proposte in una neutra tonalità di grigio e richiamano sinuose linee a goccia accostandosi armoniosamente al mood e ad ogni capo della stagione. La goccia nei toni del nero, del grigio chiaro ed di un accento di bianco ispira anche i bijoux realizzati da Cecilia Rosati per l’atelier Camaiani: gocce di plexiglass intagliate e delineate per collier e bracciali scultura e che si appoggiano a “tocco” sul capo e tra le acconciature. Vittorio Camani sceglie per chiudere e completare gli accessori i cappelli del cappellificio Jommi Demetrio e propone lineari bombette di ispirazione magrittiana e femminili calotte su cui si appoggiano come applicazioni aeree gocce di plexiglass.
Vittorio Camaiani
1984, Vittorio Camaiani muove i suoi primi passi negli atelier dello stilista Massimo Fioravanti, di via della Fontanella Borghese (Roma) e di Vicolo Crispi (San Benedetto del Tronto). Il diciottenne allievo diventa primo assistente full-time e, nell’88, prosegue in prima persona l’attività dell’atelier sviluppando uno stile proprio ed una visione di eleganza che guarda con concretezza ad una donna femminile, reale e contemporanea.
Grande appassionato d’arte che spesso traspone e reinterpreta. Chi ha definito Vittorio Camaiani “prêt-à-couture” ha colto la natura del suo lavoro e dei suoi capi: quando la macchina da cucire si ferma e lascia spazio alle mani.
Accoglie dal 2005 le proprie clienti nel nuovo Atelier di via Lucania (San Benedetto del Tronto), dove nascono le collezioni dal capo agli accessori. Vittorio Camaiani presenta in diverse città d’Italia le proprie collezioni attraverso la formula-evento “Atelier per un giorno”. Qui, in un’atmosfera da atelier anni ’50 nasce l’idea di riavvicinare la cliente al capo con la possibilità di scegliere stoffe, colori e modelli su misura.
Evento Collaterale ALTAROMA – Martedì 9 Luglio 2013 – Ore 18,00
Palazzo Wedekind, Sede del Quotidiano Il TEMPO – Piazza Colonna 366 – Roma
Via Lucania 47, 63074 San Benedetto del Tronto Tel/fax: 0735 780113 – www.vittoriocamaiani.it
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Antonio Falanga ph. 338.2477201
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