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Alternanza scuola lavoro: mai più “sommersi e salvati” #autunnocaldo

Creato il 26 novembre 2014 da Propostalavoro @propostalavoro

Ormai sono tutti concordi: sia CGIL che Federmeccanica, giusto per citare due opposti, credono nel valore dell'alternanza scuola lavoro, una modalità con cui i ragazzi possono essere ospitati in luoghi di lavoro per completare la propria formazione, acquisendo quelle competenze più tecniche e professionali che la scuola fa fatica a fornire.

Alternanza scuola lavoro: mai più sommersi e salvati #autunnocaldo

Non solo imprese: l'alternanza si può fare in uffici pubblici, biblioteche, musei, associazioni, fondazioni, cooperative, praticamente in ogni luogo che sia un luogo di lavoro. Anche gli studenti chiedono alla propria scuola di organizzare percorsi in alternanza - e non per saltare giorni di scuola, anzi! C'è un valore, che è appunto quello di imparare anche senza studiare, di apprendere anche fuori dai banchi, grazie a professionisti e lavoratori che accettano di condividere la propria expertise ed il proprio sapere con degli studenti.

Personalmente, credo molto in questo valore. È per questo che non posso non provare una fortissima rabbia quando leggo che alcuni datori di lavoro, ma soprattutto alcune "agenzie ombra" cercano di lucrare su questo sitema, trasformando ragazzi desiderosi di imparare in manodopera a basso costo – che probabilmente non imparerà nulla se non un'amara lezione. In questo caso parliamo di giovani che vogliono imparare a lavorare in ristoranti ed alberghi. Un bel settore, quello del turismo e dell'accoglienza, molto dinamico, fatto di orari duri e tanta fatica, ma anche di possibilità di girare il mondo e misurarsi con realtà continuamente diverse, un settore che, grazie anche ad una televisione che va sempre più a braccetto col mondo della cucina, attira molti ragazzi già da qualche anno.

2700 di loro, però, sono finiti in trappola. 

Non è giusto che per alcuni l'alternanza sia un'opportunità e per altri una minaccia. Non è giusto che siano solo i "fortunati" ad avere benefici e i meno organizzati solo svantaggi. Speriamo che la magistratura inquirente e giudicante riesca a rendere giustizia ai giovani ingannati dagli intermediari, fraudolenti e persino evasori. La loro ambizione di diventare bravi cuochi e bravi ristoratori non deve essere spenta. Meritano che, prima di diventare professionisti, il lavoro sia per loro una finestra tutelata e un'occasione di imparare, di misurarsi, di essere capaci.

Meritano un'alternanza che sia ben progettata, valida e reale.


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