Maria è una sceneggiatrice e ha realizzato dei cortometraggi, ad Aprile sarà anche a teatro
AUTORE: Maria MontaltoNata l’8 Gennaio del 1973 ad Offenbach (Germania), ha vissuto lì fino al 1977 , anno in cui si è trasferita a Palermo. Fin dall’infanzia mostra interesse verso l’arte e il disegno in particolare, nel 1991 si diploma al liceo artistico di Palermo.Nello stesso anno scrive il suo primo romanzo, “Vicolo cieco”. Nel 1998 si cimenta in una seconda opera, “Il bastardo” e l’anno seguente butta giù la prima bozza di “Falso bersaglio”. Non tentando la pubblicazione, sviluppa le sue opere in forma di sceneggiatura e parecchi anni dopo, grazie a “Cinema Tik- Il fantacinema” (comunità virtuale) trova finalmente uno sbocco artistico.Nel 2007 contatta il regista Fabrizio Vieceli, che si innamora di “Segreto professionale”: correggendo la prima bozza, ne fa un prodotto cinematografico.Nel 2010 grazie a un altro fortunato incontro, quello con il regista fiorentino Germano Fabris Stefanini, realizza il suo primo cortometraggio “Fratelli di sangue”, progetto che vanta la collaborazione di Remo Masini, interpretato dall’esordiente Claudio Cirri, da Massimo Nencioni e dalla bravissima e intensa Francesca Catarzi.Nel 2012 si concludono le riprese del suo secondo cortometraggio, “Le colpe dell’età”, diretto da Roberto Gamboni, a Dicembre finisce di girare le riprese del corto “La zona di Franca” di Manlio Lanza di Scalea. Nella collana “Miedo, gli occhi della paura” viene pubblicato il racconto breve “Il ragazzo e la coscienza”.L’autrice sarà a teatro in Aprile, con la rappresentazione del suo racconto “Facciamo corna.”SITO: Maria MontaltoCONTATTI: [email protected] TITOLO DELL’OPERA: Alto mareTRAMA: Flavio e Rami sono due bambini molto diversi tra loro : il primo è un raro esempio di bontà e vive con il padre e la sorella nella splendida isola di Lampedusa, il secondo è un piccolo profugo che sbarca sulle coste siciliane dopo la tragica scomparsa del fratello, caduto in mare durante la traversata. Flavio conduce una vita normale, e nonostante la separazione dei genitori è sempre allegro e positivo, frequenta la quinta elementare ed ha tanti amici. Rami è un cucciolo smarrito che ha conosciuto soltanto miseria e disperazione. Una mattina, per caso, le loro strade si incrociano, è l’inizio di una profonda amicizia, profonda come il mare che li ha fatti incontrare, quel mare che affascina e spaventa al tempo stesso, e che qualcuno ha già ha ribattezzato “il gigante di lacrime”…
CASA EDITRICE: autopubblicazioneANNO DI PUBBLICAZIONE: maggio 2012GENERE: drammaticoPUBBLICO: adulti e ragazziPAGINE: 139PREZZO: € 4,00 in vendita sul sito “Compraebook”REPERIBILE PRESSO: www.compraebook.comRECENSIONE:“Il mare non è altro che una infinità di lacrime versate”. Pensò Rami. In quelle lacrime poteva ancora vedere suo fratello che annegava, le mano tesa verso la barca che si allontanava sempre più e le ultime Preghiere urlate al vento…Questo l’incipit del romanzo che Maria ci propone: una storia semplice, genuina, dai toni puri che sembrano odorare di salsedine. Flavio vive a Lampedusa con il padre che gestisce una cartoleria sull’orlo del fallimento, e con la sorella Francesca che vorrebbe continuare a studiare ma deve aiutare il padre. Tre vite, storie di tutti i giorni. Con pochi particolari Maria delinea i personaggi e li rende vivi: una peculiarità da sceneggiatrice direi, che riesce in poche righe a farci “assimilare” il genere di vita che hanno vissuto.La narrazione è astuta, in senso buono ovviamente, e tratteggia con delicatezza gli avvenimenti. L’autrice ci porta con tatto dentro una condizione, l’immigrazione clandestina, che molti preferiscono ignorare, e lo fa con leggerezza e senza la minima ombra di razzismo, anche velata. E’ impossibile non provare commozione verso l’amicizia tra Flavio e Rami, il piccolo profugo: i loro dialoghi rimangono nel cuore.Le metafore sono scelte con cura dall’autrice e mai casuali, i paragrafi “visivi” sembrano riprodurre le scene come in un lungometraggio. Un libro che consiglio a grandi e piccoli.
INTERVISTA A MARIA MONTALTO
1. Ciao e benvenuta sul mio blog; ci parli un po’ di te, non come autore ma come persona?Volentieri! Sono sempre in cerca di stimoli e nuove idee, adoro l’arte in tutte le sue forme, amo disegnare, scrivere, inventare. Mi ritengo solare e credo fermamente nei valori dell’amicizia e della famiglia.2. Quando e come è nata la tua passione per la scrittura?Fin da bambina mi è sempre piaciuto scrivere. Scrivevo di tutto, bastava ascoltare una notizia al telegiornale, o che qualcuno mi raccontasse un aneddoto, qualcosa capitato durante la giornata, quello era il pretesto giusto per l’ennesima storia da raccontare!3. Oltre alla scrittura, quali sono i tuoi interessi?Amo disegnare, sono specializzata soprattutto ritratti. Amo gli animali e la natura, amo viaggiare e passeggiare, appena posso vado con la mia famiglia in cerca di spazi aperti.4. I tuoi libri e autori preferiti? Il mio autore preferito è Gianrico Carofiglio, ho molto amato il suo “Il passato è una terra straniera”.I miei libri preferiti : “Io non ho paura” di Nicolò Ammaniti e “Il Fu Mattia Pascal” di Luigi Pirandello5. Come è nata l’idea per il tuo romanzo?Ascoltando al telegiornale l’ennesima storia di sbarchi di clandestini a Lampedusa.6. A cosa ti sei ispirato per descrivere i tuoi personaggi? C’è qualcuno di loro che ti rispecchia più degli altri, o al quale ti senti più legato? Perché?Per Flavio, il piccolo protagonista, un bimbo di rara bontà e trasparenza, mi sono ispirata ai miei due adorati nipoti! E’ lui il personaggio al quale mi sento più legata. Il personaggio invece che mi rispecchia è Francesca, la sorella del piccolo protagonista, in lei rivedo la mia stessa determinazione e la stessa sete di giustizia.7. Qual è il messaggio che hai voluto lasciare ai lettori?Un messaggio di speranza. Uno dei due piccoli protagonisti è un profugo, che grazie all’altro bimbo riesca a trovare una famiglia e un domani migliore.8. Puoi descrivere brevemente il tuo percorso di autore e le tue esperienze?I primissimi romanzi che ho scritto quando ancora non avevo vent’anni, non sono mai stati pubblicati, anche perché i mezzi pubblicitari di allora non sono certo quelli di oggi, ma adesso sono diventati sceneggiature che sto cercando di realizzare. Alto mare è la mia prima “vera” esperienza editoriale, anche se ad oggi è ancora inedito. Ho avuto altre due grandi soddisfazioni come autrice. La prima l’anno scorso, quando il mio racconto breve “Il ragazzo e la coscienza” è stato scelto per essere inserito nella collana “Miedo-gli occhi della paura, e ad aprile verrà messo in scena al Teatro Planet di Roma un altro mio racconto dal titolo “Facciamo corna”, che ha come tema la crisi da diversi punti di vista.9. Cosa ne pensi del panorama letterario odierno? Cosa vorresti dire agli autori esordienti che non hanno ancora pubblicato?Il panorama letterario odierno è certamente colmo di bravissimi autori sconosciuti che magari scoraggiati dalla concorrenza selvaggia (oggi siamo tutti un popolo di scrittori) non osano trasformare i loro sogni in realtà. A loro vorrei dire invece di osare, comunque e sempre, io sono l’esempio vivente che se davvero lo vuoi i sogni diventano realtà … prima o poi!10.Quali sono i tuoi progetti futuri? Qualche anticipazione sulle tue pubblicazioni? Mi sto dedicando completamente alla produzione della trasposizione cinematografica di Alto Mare, insieme al mio amico e regista Paolo Brancati e alla sua Seven Comunication. Di recente ho scritto un altro romanzo dal titolo “Parlami ancora di quei sogni”,rivisitazione di uno dei miei primissimi romanzi “Vicolo cieco”.Lietissima di averti ospitata nel mio blog, in bocca al lupo per la tua carriera artistica, Maria!