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Altre culture: il matriarcato egualitario dei Moso

Creato il 07 aprile 2013 da Femina_versi @MicaelaTweets

Freeman

 

Ecco un’altra splendida donna che sarà presente a Culture Indigene di Pace, Convegno Internazionale che si terrà a Torino dal 26 al 28 aprile. Qui una mia breve recensione del libro che narra del suo prezioso studio sulla cultura del popolo cinese dei Moso.

Benvenuti nel paese delle donne
Freeman Francesca Rosati
XL Edizioni, 2010

Con la guida attenta ed amorevole di Francesca Rosati Freeman sarete davvero i Benvenuti nel paese delle donne: una piccola regione nello Yunnan, Cina, dove vive la società Moso definita “Comunità modello delle Nazioni Unite” nel 1995.
La Rosati Freeman ci guida, con uno stile narrativo e documentaristico, all’interno dei villaggi abitati da questa popolazione che ha come caratteristica principale quella di essere centrata sul ruolo femminile e non maschile: le famiglie sono matrifocali e matrilineari e non esiste il matrimonio.

L’unione itinerante (spesso confusa se letta con i nostri stereotipi con il libertinaggio) è la scelta consapevole di dividere il lato affettivo e sessuale da quello economico – familiare.
Il compagno fa discrete visite alla propria compagna le notti e di mattina ritorna alla casa materna.
In questa società i figli sono dunque tutti ben accetti: il padre biologico visita e dà consigli ai propri figli ma si prende cura economicamente ed affettivamente dei figli delle sorelle nella casa materna.
Non esiste violenza sulle donne, la gelosia viene derisa, le unioni sono libere e possono durare una vita come una notte sola, ma sopratutto sono basate sull’amore sincero e l’attrazione.
Non esiste il divorzio e, per la delusione dei turisti, le donne Moso non son per nulla disposte ad aprire la loro “stanza dei fiori” agli estranei.

Conclude il testo una breve dissertazione sulla definizione di matriarcato, importante per uscire da una lettura convenzionale del termine e aprirsi ad un significato di potere femminile che non è la banale replica di quello maschile ma con diverso genere: le società Moso sono matriarcali perché il potere economico è nelle mani delle donne ma non c’è subordinazione del maschio, violenza sul maschio e le decisioni sono comunque e sempre collettive.

La Rosati Freeman ci consente così di conoscere a fondo questa cultura millenaria a rischio di estinzione perché anch’essa toccata in questi ultimi anni dalla mano accattivante del progresso.
Nel testo emergeranno i cambiamenti, le contraddizioni, i timori, le conquiste ma sopratutto emergerà l’importanza dell’apertura ad un confronto e dibattito su un possibile diverso modello sociale basato sull’eguaglianza di genere e sul superamento degli stereotipi che vincolano le donne, nelle nostre culture “sviluppate” e “civili”, a ruoli subordinati e che le rendono perennemente a rischio (o spesso soggette) di violenza sia fisica sia psicologica.

Materia per antropologi, arricchimento culturale per i lettori, stimolo intenso di dibattito per chi vuole riflettere su nuovi modelli sociali equi, sostenibili, pacifici.
Un libro davvero prezioso.

Altre mie recensioni di autori/autrici presenti a Culture Indigene di Pace:

- Pepe Rodriguez, Dio è nato donna , Roma, Editori Riuniti 2000

-  Morena Luciani, Donne sciamaneVenexia, 2012



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