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Altre fesserie

Creato il 29 maggio 2010 da Astonvilla
ALTRE FESSERIE
Migliaia di avaneri viaggiano grazie al dito oppure - che poi è la stessa cosa - chiedendo a qualche autista in prossimità dei semafori il favore di farli salire a bordo. La maggior parte di questi viaggiatori alternativi sono giovani donne, visto che è più facile ottenere un passaggio per chi indossa una gonna – meglio se corta – piuttosto che per un ragazzo o un’anziana. All’incrocio tra due viali si vedono persone piegarsi sui finestrini per domandare la direzione dell’auto e chiedere di poter percorrere un tratto con loro. Molte volte i conducenti mentono perché non vogliono far salire estranei nei loro veicoli e dicono che sono quasi arrivati a destinazione oppure che devono fare inversione di marcia. Si potrebbe redigere un simpatico catalogo di tutte le giustificazioni che gli assidui dell’autostop devono sentire da parte di chi non vuole aiutarli. Dietro il volante, una voce li avvisa che “ha le gomme con poca pressione e non sostengono il peso di un’altra persona” o che deve passare a prendere il capo che vive alcuni isolati più avanti”.
Alcuni autisti alzano i cristalli oscuri prima di arrivare agli angoli delle strade dove molte persone attendono per un “passaggio”, oppure aumentano il volume della radio per non sentire la preghiera che proviene dai marciapiedi. Sia che l’auto sfoggi una targa statale come una privata, il “no” è la risposta ricorrente che dall’interno delle carrozzerie viene rivolta a chi si fa bruciare dal sole della nostra “eterna estate”. Risibili o spaventose sono anche le storie di tentativi e di insinuazioni che i conducenti – dall’alto del loro potere – rivolgono alle grate ragazze che riescono a essere trasportate. Vanno dallo sguardo penetrante che sale lungo le cosce e lo specchio retrovisore orientato verso la zona inguinale fino alle carezze lascive a mo’ di pedaggio.
Consapevoli di certe usanze, molte ragazze preferiscono percorrere a piedi lunghe distanze piuttosto che cadere sotto le grinfie di chi pensa che per aiutare ha il diritto di approfittare. La sensibile differenza la fanno certi autisti che dicono “sì” e non esigono niente in cambio del favore di condurci da qualche parte, neppure il numero di telefono per rimanere in contatto. Grazie a loro parte di questa città riesce a muoversi ogni giorno, al ritmo incostante dettato dal caso e dalla brevità della luce rossa.
YOANI SANCHEZ
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Non so bene come sia la situazione da questo punto di vista a La Habana ma non credo tanto differente da Tunas o da altre citta'.
Chiaro che una gnocca la tiri su piu' volentieri ma chi ha un auto molto spesso si ferma a caricare chi chiede,sopratutto se si tratta di anziani/ donne con bambini e appunto gnocche.
Ovvio che un tizio con aria patibolare lo lasciano a terra ma la solidarieta' cubana in questo campo e' molto forte...

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