Mercenari stranieri per ottenere la cittadinanza. Stretto tra le aperture totali allo ius soli del ministro Kyenge e le resistenze opposte nel centrodestra, il ministro Mario Mauro prova la ‘terza via’: la cittadinanza in cambio del servizio militare. Ma Mauro arriva tardi di almeno cinquecento anni. Tommaso Moro nel suo “L’Utopia” aveva già smontato la proposta.
“Non giova affatto allo Stato, in vista di guerre che non avrete mai, se non quando le vorrete, mantenere una turba senza fine” di “uomini pagati anche in pace” in cui è riposta la salvezza dello Stato stesso, scriveva. Machiavelli ne “Il principe” è stato ancora più esplicito: “Se uno tiene lo Stato suo fondato in su l’armi mercenarie, non starà mai fermo nè sicuro, perché le sono disunite, ambiziose, e senza disciplina, infedeli, gagliarde tra gli amici, tra li nimici vili, non hanno timore di Dio, non fede con gli uomini, e tanto si differisce la rovina, quanto si differisce l’assalto; e nella pace siei spogliato da loro, nella guerra da’ nimici”.
Si ricordi, il ministro Mauro, che i mercenari nascono come guardie del corpo dei tiranni. E noi non abbiamo bisogno né di tiranni né di tirapiedi.
Piuttosto che di idee balzane sarebbe il caso che il dicastero alla Difesa si occupasse di forze armate oggi ricolme di ufficiali e spolpe di truppa. Fino all’anno scorso tra esercito, marina e aeronautica si contavano 425 generali (mai toccati da spending review) per 178mila soldati (invece interessati da tagli). Negli Usa, che certo non lesinano sulle forze militari, i generali sono 900, ma guidano oltre un milione e 400 mila uomini. E stendiamo un velo pietoso sugli stipendi dei vertici italiani. I sei ‘capoccia’ dei rispettivi corpi hanno compensi annuali che sfiorano i 500mila euro. Qui servirebbero le forbici, per tagliare con decisione queste spese. Ministro Mauro, invece di inventarsi la cittadinanza facile in chiave militare, impugni allora le forbici e faccia un po’ di ordine. Le nostre tasche di ordine ne hanno tanto bisogno, più dei mercenari ‘comprati’ con la cittadinanza italiana.
Filippo Manvuller
(Foto dal sito del ministro http://www.mariomauro.it/)