Altro che l'ero-chic di Carine!

A Carine Roitfeld, ex grande capessa di Vogue France, viene attribuita l'invenzione dell'ero-chic. Ma può essere qualcosa di erotico anche chic? Beh, chissà. L'attrazione sessuale è cosa umana e normale, ma sarà corretto giocare sulle nostre pulsioni più basse? Beh, io dico che con un po' d'ironia anche le cose più sconce possono essere eleganti. Ma andiamo con ordine.
Un annetto fa leggevo su un grande blog  un bel resoconto di Pitti uomo. Ed ecco comparire un brand francese, "caratterizzato da particolari tessuti stampati con fiori stilizzati che mi hanno ricordato le carte da parati Art Nouveau, ma rilette in chiave contemporanea con contrasti cromatici decisamente vivaci."


Ora, dovete sapere che sono matto per l'art noveau, o Liberty, almeno quanto per l'omonimo negozio. Anzi di più. Così mi sono andato a guardare il sito di questa marca di cui per ora vi tengo nascosto il nome. Ecco che mi folgora una cosa: il maglione pensato per la cravatta.
Avete presente quanto sia brutta (almeno per me è così) la cravatta sotto il maglione? La trovo innaturale. Penso al mio simpaticissimo prof. di religione con una passione per le cravatte strambe quasi quanto le mie.
Ecco la risposta perfetta (vi giuro, gliela regalerei!):

Il maglione fatto apposta! Bastava questo per appagare le mie fantasie ero-vestiarie, lasciatemi usare questo buffo composto. Così rimango ammaliato da questo brand, che però lentamente cade nel mio dimenticatoio (anche se ne volevo scrivere un post), finchè non siamo andati a Parigi. Scoperto che aveva un negozio lì, ho deciso di inserirlo in fondo alla mia lista delle boutiques da visitare, tempo permettendo. La mia attenzione poi è risalita leggendo un'intervista al suo creatore (ve la linko, ma godetevela dopo) e scoprendo qualche oggetto particolare che mi sarebbe interessato.Così a Parigi mi dirigo un giorno verso 56 bis, Boulevard Du Louvre (mi pare sia l'indirizzo). Zona pessima. Nel senso di tenuta male. La prova che in ogni città c'è un angolo in centro da nascondere (a Roma abbiamo via del tritone, l'esquilino...). Mi stava passando la fantasia. Giuro. Brutti palazzoni brutti e inquinati. Il negozio poi era pure lontano. IO avrei abbandonato quasi, ma mio padre ha perseverato un po'... ed ecco che ci si ritrova là davanti: Marchand Drapier, così si chiama.In vetrina, interprete delle nuove mode, un enorme cappotto con finiture in astrakan. Cominciamo bene, che coattata, penso. E mi vergogno col babbo. Vabbè, si entra. C'è una commessa sola. Una di quelle che sembrano capitate là solo perchè c'era bisogno di personale. Però quasi tenera, timidona!Comincio a ricredermi: vedo subito un morbidissimo maglione in cashmere con stampa di alberi. Bello. Poi la maglia per cravatta. Poi, appese, una serie di camicie: questo è l'oggetto particolare che cercavo!Ora, vi pongo una domanda: qual è una passione comune a ogni uomo (etero)? Non le macchine, non il calcio (chiedete in America), ma le donne! E poi dicono che non vogliamo bene alle donne!E cosa ci sarà mai sulle loro camicie? Vi metto un'immagine in cui si capisca bene:Guardate nel tondo... sono stampe erotiche di fine '800. Raffinate? Beh, chissà. Una mia amica ha risposto schifata: "Ma anche no". Effettivamente l'impatto con questa camicia, di questo colore, è un po' traumatico. Ma provate a vedere questa:
Vi assicuro che così si capiscono appena. Gradevoli, giuro!Ok, forse così è un po' forte...
Ora, io personalmente le trovo belle. Ma mi trattengo dal comprarla, costicchia. Faccio un giro per il negozio (mi vergognavo a chiedere di fare le foto, sarei sembrato un folle?) e poi me ne vado, con un nuovo oggetto da aggiungere alla wishlist. Brutte le cravatte, di dubbio gusto, ma sicuramente unico, il negozio. A tal proposito qui terrò una lezione di "management e creazione di brand". Se leggete il francese, sbirciate qua.La marca nasce nel 2006. Relativamente recente. Eppure si è già creata una forte identità. Partiamo proprio dai negozi. Sono due, uno nella natia Tolosa e uno a Parigi, capitale della Francia e big della moda.Sono boutiques singolari, con tappeti e pelli di leone. Singolare il fatto che la boutique di Parigi si trovi in un quartiere che pare piuttosto sfigato, ma del resto lo spazio costa. Comunque la gamma a cui ci si rivolge è una nicchia, in paesi come Francia, Russia, Giappone, Canada, Gran Bretagna. Ci si vuole focalizzare, complice la crisi, sui mercati tradizionali. Chissà perchè, ma è una tendenza che, con mio piacere, comincio a rivedere (Bottega Veneta). Forse perchè il cliente maturo è più fedele, conosce cosa compra, il value for money, e i ricconi ci sono anche da noi, in fondo.L'azienda produce una quantità limitata di capi. Introvabili. Distribuiti, per farvi capire, in tre negozi a Parigi, di cui uno loro. Fedeli al lusso inteso come qualità, i prodotti sono Made in Italy, o in France. Benoit Carpentier, suo creatore, fa proprio un inchino al Bel Paese, dicendo che i migliori tessuti sono i nostri, la ricerca delle aziende italiane in questo campo è imbattibile. Bene, almeno nella moda la filiera Italiana funziona e investe in ricerca. Mi fido, perchè detto da uno che viene da una famiglia di mercanti di tessuti - 5a generazione, per la precisione- (indovinate che significa "Marchand Drapier"?) ne deve saper qualcosa.E la ricerca del tessuto è un loro punto forte: parka in lana che l'acqua non tange, mix di lane...I tagli sono sartoriali, ma giovani: pinces, completi attillati... e guardate al logo: un bel paio di forbici da sarto. Sicuramente non manca anche l'attenzione al dettaglio. Bellissimo l'interno della zip del pantalone con stampa a metro da sarto!Insomma, la marca ha una strategia che premierà a lungo termine: mercato di nicchia, ben distribuito tra emergenti spendaccioni (Russia!) e mercati saldi. Ci sono prodotti iconici, che ne fanno l'identità (per quanto difficili da portare, in questo caso infatti sono le ero-camicie) e uno stile ben definito, la loro "élégance atypique". Rielaborano elementi chiave, anche desueti, dell'eleganza maschile, come il plastron, per renderli alla portata di tutti i giorni. Per uomini, dice Carpentier, che si divertono ancora a confrontare la lunghezza... della cravatta! (maliziosi!).Ah, vi ricordate l'astrakan? Beh, tutto si spiega sapendo che la collezione PE ventura (dubito che l'astrakan sia primaverile, ma comunque...) si ispirava agli anni '30, la costa azzurra, la "route du caviar", in viaggio da Parigi fino a Pietroburgo a nord o la Persia a Sud (Persia che ora torna di moda colla questione nucleare e il suo simpaticissimo leader Ahmadinejat).E dal 2012, per voi anche la "femme". Le stampe erotiche rimarranno? O saranno sostituite? E da che?Ps.: Se siete molto bigotti sobri, allora sappiate che la stampa erotica esiste anche nella molto più bigotta sobria versione di fodera per le loro giacche.