La prima volta che mi sono seduta al bancone di un bar di Patong ho visto venirmi incontro nel giro di dieci secondi due belle cameriere sorridenti con in mano il gioco "Forza Quattro" e quando me lo hanno poggiato davanti ho pensato che fosse davvero un'usanza carina intrattenere i clienti in questo modo tra un mojito e l'altro.
No, non è un'usanza carina.Presa ad incastrare nel modo giusto i gettoni per via della sfida che mi aveva lanciato una delle ragazze, non mi ero accorta che l'altra, nel frattempo, stava intrattenendo il mio fidanzato con un massaggio. Lui provava a chiamarmi ma io ero troppo concentrata su quelle caselle psichedeliche.
Voi penserete "Povero Martire", eh si.. I compiti più duri spettano sempre a lui!
Dopo non so quante partite, i ruoli si sono invertiti e finalmente è toccato a me il massaggio e a lui l'umiliazione. Perché dovete sapere che queste ragazze passano gran parte delle loro serate davanti al Forza Quattro, ragion per cui sono praticamente imbattibili.
In realtà poi abbiamo capito che da noi cercavano altro ed è stata una scena abbastanza comica.
Immaginate lei incapace di parlare inglese che cerca di farmi un invito piuttosto palese ed io che le dicevo "What?What?What?", dopo dieci minuti di incomprensioni, ha usato le uniche parole italiane che conoscono in tutto, e dico tutto, il mondo.
Fortunatamente conoscono anche "No, thanks".
Colpa mia, cosa potevo aspettarmi da un bar che aveva gli sgabelli a forma di natiche con tanto di perizoma?
Patong è un po' la Thailandia stravagante che tutti immaginano, fatta di locali, ristorantini, tatuatori e strip clubs. Le pole dancers sono bravissime, tanto che ti viene da interrogarti su come facciano a reggersi ad un palo con la sola forza di una gamba o di un braccio. Per me, che a stento mi reggo in piedi, sembravano alieni portati lì da qualche strano pianeta, così come quelle del Ping Pong Show, al quale però non ho assistito nonostante i numerosissimi e strazianti inviti. Sinceramente non voglio nemmeno chiedermi come facciano a stappare una bottiglia o a fumare con.. Beh, avete capito.
Patong è bella se ci si va con lo spirito giusto, sapendo cosa c'è da aspettarsi. E' divertente sceglierla come meta per una serata, o al massimo due, ma niente di più. Bangla Road è la strada principale e probabilmente una delle più famose della Thailandia. In realtà non è lunghissima ma la concentrazione di attrazioni che c'è lì io non l'ho mai vista in nessun'altra parte del mondo.
Il mare non ha nulla a che vedere con quello delle altre località, non sembra nemmeno thailandese! Per non parlare della spiaggia: affollatissima e sporca, che magari qui da noi è anche normale, ma provate ad andare a Kata Noi o in qualsiasi altro lembo di sabbia meno popolato e poi ne riparliamo.
Di Patong ho amato soprattutto una cosa: lo street food market a Malin Plaza!
Immaginate una piazza enorme colma di chioschetti che vendono qualsiasi tipo cibo, dal sushi al pad thai, dalla patata ripiena alle ostriche. E quando dico qualsiasi tipo di cibo, intendo davvero qualsiasi tipo cibo.
Vi basta scegliere ciò che desiderate e poi spostare tutto il vostro tesoro culinario su uno dei tavolini messi a disposizione dai bar per accompagnare la cena con un cocktail. Il motivo che mi spinge ad apprezzare così tanto lo street food è proprio la possibilità di testare più pietanze possibili a prezzi incredibilmente irrisori.
Io sconsiglio vivamente di soggiornare a Patong, sia per i motivi sopracitati e sia perché, almeno per quanto mi riguarda, dopo un po' la confusione inizia a stancare e quando sono in vacanza voglio avere la possibilità di scegliere.
Se avessi dormito lì, questa possibilità non l'avrei avuta ed avrei rimpianto la quiete e la vegetazione di altre località, che hanno comunque una discreta movida serale, seppur non esagerata.
Quindi vi suggerisco di cercare l'hotel altrove, visto anche il fatto di poter poi raggiungere Patong con lo scooter da Kata o Karon in meno di dieci minuti.
E' un discorso fin troppo soggettivo che abbraccia gli interessi personali e le aspettative di ognuno di noi, ma a meno che non siate dei latin lover che nemmeno Balotelli, beh, allora pensateci bene.