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Invece dovremmo imparare ad accettare la differenza di idee, obiettivi, pensieri,sulla vita , che crescere comporta in ciascuno di noi.
Cambiamenti che possono avvenire anche in modo drammatico nei migliori rapporti possibili. Come facciamo a sopravvivere a un amore finito?Si, puoi inventarmi tutte le battute migliori , quelle solitamente cretine che fanno passare i fessi per geni in quel di Facebook,ma non puoi mentire al tuo cuore . Il dolore esiste, fa parte della nostra vita, non è che allontanandolo in fretta e furia con rimedi raffazzonati e mal gestiti possa aiutare più di tanto. Infatti ti rimarrà sempre un giudizio negativo e una pigrizia sentimentale clamorosa,perché credi che l'amore sia una cosa brutta e cattiva e poi i tuoi giudizi da perdente sulle donne, gli uomini. . Si deve soffrire, si deve fare i conti con la mancanza di una persona che , se rammenti bene, è stata fondamentale per te. Non sono le ultime crisi,che dovrebbero rimanere,ma i momenti belli, piacevoli, ogni relazione ci insegna qualcosa di buono. E tra i suoi insegnamenti ce ne è uno prezioso: devi vivere. Dopo un certo periodo di lutto, devi vivere. Cambiamenti,come vedi. E anche qui ci saranno quelli che non accettano di uscire dalla loro condizione. Perché quella condizione è l'unica che conosciamo,e non vediamo altro.
In questa opera ci ho visto questo: dobbiamo aver il coraggio di sostenere e accettare di perdere una persona e di voler la sua felicità. Per quanto uscire dalla sua vita,lasciarla libera, superare il lutto sia difficilissimo.
Film minore , ( e assai criticato), all'interno della filmografia spielberghiana è per me un buonissimo film proprio quando si sposta sul tema del lasciare andare incontro a una nuova vita , una persona che amiamo moltissimo,quando si dice che non possiamo rimanere schiavi a lungo del lutto e della disperazione,perché non facciamo giustizia per nessuno.
Certo vi è anche la parte degli incendi,e tutto il resto. Gradevole,assolutamente. Ma è nei dialoghi-monologhi tra Richard Dreyfuss, ( molto bravo e convincente, attore fin troppo sottovalutato), e Holly Hunter , o quelli tra costui e la mai fin troppo compianta Audrey Hepburn , ( alla sua ultima, sofferta, apparizione cinematografica), nel ruolo del suo angelo guida,che per me affiora la natura di codesta bistrattata opera. Cioè il discorso scritto qualche paragrafo sopra.
Vero che Spielberg stesso ha ammesso di non esser in grado di girare commedie come vorrebbe lui, ( cioè alla Wilder, Capra ), e che il film a volte sembra un po' sotto tono,ma son descritti cosi bene i personaggi principali, ( parlo di Hunters e Dreyfuss), che a mio avviso molte critiche sembrano figlie di pregiudizi e basta.
E dico questo perché li avevo anche io. In quel periodo della mia vita,era giusto che io scrivessi o dicessi certe cose. Non le cambierei, non mi vergogno, proprio per il discorso sul cambiamento che facevo prima.
Non vedo tutta codesta melassa, il sentimentalismo, non lo vedo proprio. Se dovessi perdere la persona che amo profondamente, penso che mi comporterei come la protagonista del film, se dovessi rimanere sulla terra come spirito mi comporterei come lui. Arrivando alle loro conclusioni.
Mi fa pensare che la scusa del ricatto morale, del buonismo, del sentimentalismo,sia un patetico alibi per non fare i conti con la nostra incapacità di gestire e vivere i sentimenti. Non date la colpa a Spielberg per vostri limiti eh.
Semmai bestemmiateli a dietro per Jurassic Park,La guerra dei mondi, Et va !
Quindi un film forse non del tutto riuscito,ma che dice cose fondamentali e importanti sui sentimenti, sul vivere una relazione. E che vuoi farci: siamo buonisti ,sentimentalisti!
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