Che cosa ne pensate della copertina di Good Times? Per questo album la RCA scelse un primo piano di Elvis insolitamente cupo, che ben si adattava al contenuto musicale, tendente al malinconico. Il disco, è storia nota, non andò oltre il 90° posto in classifica, rivelandosi un vero e proprio insuccesso. In quel periodo i lavori in studio di Elvis non garantivano piazzamenti alti, questo è senz'altro vero, ma Good Times fece molto peggio di Raised On Rock e Elvis (Fool), per non parlare di Double Trouble o Speedway! Lavorando di fantasia, ho sempre attribuito parte delle colpe alla poco appariscente cover. In realtà le ragioni di questo fiasco derivano dalle strategie della casa discografica, che nel 1974 pubblicò Good Times (a marzo) tra Elvis - A Legendary Performer, Volume 1 (gennaio), opera ambiziosa rilucente di gioielli inediti e Elvis Recorded Live On Stage In Memphis (giugno), terzo live in due anni. Come tante altre volte in passato la RCA generò notevole confusione, intasando il mercato e costringendo gli acquirenti a farsi due conti in tasca. Probabilmente, dovendo scegliere, i potenziali compratori preferirono una confezione di lusso o una panoramica di Graceland. Può starci, parlo per esperienza diretta. Quando ero molto giovane non potevo certo portarmi a casa molti dischi, quindi, sulla base di quanto avevo nel portafogli operavo delle scelte, che spesso si rivelavano dolorose. Mi piacerebbe parlarne a fondo di questi pasticci discografici, prima o poi dovrò decidermi.
Nel frattempo (guardando la foto capirete perché sono partito dal 1974), vi presento il singolo tratto da Always On My Mind, compilazione emessa nel 1985 caratterizzata da un artwork che è molto, molto gentile definire brutto. Per l'occasione non solo furono riciclati gli scatti precedentemente utilizzati per Elvis (Fool) e, appunto, Good Times, questo sarebbe stato il minimo, ma a qualcuno venne anche in mente di rielaborali in modo orrendo. Il risultato è inqualificabile e osservando la copertina ci si aspetta di trovare un interruttore, che una volta pigiato la faccia accendere come un albero di Natale. Questo, ovviamente, se si resiste alla tentazione di lanciarla dalla finestra.
Arrivando finalmente alla musica, Always On My Mind presenta l'Elvis autobiografico alla massima potenza, nel caso non fossero stati sufficienti gli anni 70 e i due capitoli della serie Our Memories Of Elvis a far capire che aria tirava in casa Presley. Ecco dunque sfilare, uno dopo l'altro, brani come Separate Ways, Pieces Of My Life, Solitaire e i due presenti in questo 45 giri, per mezzo dei quali, fregandosene degli eventuali risvolti commerciali, l'artista si mette a nudo, urlando al mondo la disperazione data dal disfacimento della sua famiglia. In My Boy, rivolgendosi al proprio figlio, il protagonista arriva a dire for your mother and me love has finally died, mentre nel super classico Always On My Mind, rivolgendosi all'ex moglie si lascia scappare maybe I didn't love you quite as often as I could have. Molto deprimente, mi rendo conto, anche se da appassionato devo confessare di amare profondamente queste canzoni, che negli anni sono state delle inseparabili compagne di viaggio.
Una raccolta della quale nessuno sentiva il bisogno, che poco sorprendentemente fallì l'entrata in classifica, lasciando in ricordo una grafica che offese la memoria di un personaggio del calibro di Elvis Presley. Quanto al singolo, vi ho mostrato la stampa tedesca, la prima che mi è capitata a tiro! Mi scuso per la natura frammentaria di questo post, è uscito fuori così e proprio non me la sono sentita di modificare qualcosa.
Always On My Mind / My BoyRCA PB 49963Germania 1985
Foto: Roberto Paglia