Alzheimer: l’esperienza DE HOGEWEYK di Asperdam – Corriere.it, 15 giugno 2014

Creato il 21 ottobre 2014 da Paolo Ferrario @PFerrario

Non chiamatela casa di riposo. «Ai nostri residenti non piace e in realtà questa definizione non rispecchia la nostra visione». Eloy van Hal, dinamico e cordiale direttore dei servizi, sta cercando di spiegarlo a mezzo mondo ormai da sei anni, da quando cioè “De Hogewyek” e Weesp, la cittadina olandese che lo ospita, sono diventati quasi un nuovo paradigma nella cura delle persone colpite da Alzheimer e altre forme di demenza.

i residenti vivono a De Hogeweyk, con la K, perché “weyk” significa “quartiere” in olandese. E la nostra residenza è stata concepita come un quartiere con 23 case, strade e strutture». In questo paese di 18mila abitanti, adagiato tra zone ancora a pascolo e canali navigabili a 17 chilometri a sud di Amsterdam, la vera sfida lanciata da “De Hogeweyk” è proprio quella della normalità.

Gli ospiti, pur sempre diagnosticati con una forma di demenza grave, conducono una vita quanto più possibile normale. Non sono “malati” da medicalizzare, ma persone con capacità residue che comunque è possibile mantenere. Così anche il luogo dove trascorrono il tempo non è più un “ricovero”, ma una casa. La “loro” casa. In fase di progettazione, è stato addirittura commissionata un’indagine che ha permesso di identificare i sette “stili di vita” dell’Olanda: cittadino, familiare, culturale, indonesiano, classe agiata, tradizionale e cristiano. Gli architetti Molenaar & Bol & VanDillen hanno arredato i 23 appartamenti della residenza secondo questi stili, studiando nei dettagli persino i materiali.

In Olanda un centro-modello Normalità per chi ha l’Alzheimer – Corriere.it.


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