Più di 35 milioni di persone nel mondo soffrono di Alzheimer e secondo l'Organizzazione mondiale della sanità, il numero di malati potrebbe raddoppiare ogni 20 anni, arrivando a 115 milioni nel 2050. Contro questa malattia neurodegenerativa non esiste un trattamento veramente efficace: le terapie esistenti, al momento, permettono di ridurre i sintomi, ma non rallentano completamente l'avanzamento della malattia. La ricerca internazionale è però convinta che l'unico modo per fermare la malattia sarebbe quello di iniziare un trattamento prima che nei pazienti compaiano i primi segnali. Quindi, essere in grado di predire la malattia prima che si manifestino i sintomi potrebbe offrire una finestra di opportunità fondamentale per sviluppare medicine efficaci per combatterla. Ed è proprio di questi giorni la notizia della scoperta da parte di un gruppo di ricercatori della Georgetown University di un test del sangue che 'predice' l'arrivo dell'Alzheimer quando non si hanno ancora sintomi. L'esame permette di scoprire, con una precisione superiore al 90%, se una persona va incontro a una forma di demenza senile e di deterioramento cognitivo nei successivi 2-3 anni. Questo dà modo di intervenire per tempo e contrastare la malattia in quei soggetti che l'hanno ancora a uno stadio 'latente' e non hanno sviluppato sintomi. Il test è in grado di identificare i 10 tipi di lipidi (grassi) che fungono da marcatori in grado 'predire' l'insorgenza della malattia. Secondo gli studiosi, si tratta di un "passo avanti molto importante", che potrebbe permettere, grazie alla diagnosi precoce, di contrastare o prevenire la malattia. Lo studio è stato pubblicato su Nature Medicine. "Il nostro nuovo test del sangue offre la possibilità di identificare le persone a rischio di declino cognitivo progressivo e potrà cambiare la maniera in cui i pazienti, le loro famiglie e i medici gestiranno la malattia", ha dichiarato Howard Federoff, il principale autore dello studio, che insegna alla Georgetown. Questi test del sangue potranno cominciare a essere sperimentati entro due anni. Gli scienziati della Georgetown sono arrivati al risultato dopo aver esaminato 525 persone in buona salute e con più di 70 anni, controllandole per cinque anni. Hanno regolarmente analizzato, dopo tre anni, i campioni del sangue di 53 persone che avevano nel frattempo sviluppato l'Alzheimer, confrontandoli con quelli di 53 persone "cognitivamente normali": i ricercatori hanno così scoperto che i dieci lipidi individuati avrebbero potuto predire con un'accuratezza del 90% i casi di malattia: il livello di questi grassi, infatti, era più basso nel sangue delle persone con i sintomi dell'Alzheimer. L'esame sarà ora testato in studi clinici più ampi.
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Alzheimer, un test del sangue predice l'arrivo della malattia
Creato il 18 marzo 2014 da FreeskipperPossono interessarti anche questi articoli :
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