di Maria Pia Caporuscio. Ci si chiede fin dove con questo sistema di capitalismo sfrenato e senza freni, si voglia arrivare e fino a che punto si prefiggono questi “potenti” di asfissiare le popolazioni. Le multinazionali, i banchieri e gli speculatori non conoscono limiti all’indecenza, assatanati di ricchezze sono capaci di ingoiarsi la terra come in un buco nero. Ma quello che maggiormente fa rabbrividire è il fatto che nessuna voce si alzi in difesa di una popolazione portata all’agonia. Non lo fa la Chiesa cattolica, né osano alzare la voce contro questi criminali le altre religioni, che pure ne avrebbero il dovere. Tace la stampa oramai quasi tutta asservita ai potenti. Si tace nelle università dove è proibito fare politica, tacciono gli economisti, gli intellettuali, la società civile, tranne qualche sporadica voce. Ma noi vittime sacrificali, lo dobbiamo urlare, anche se le nostre grida si perderanno nel deserto. Mai come adesso gli uomini stanno dimostrando di essere degli animali. Siamo rimaste bestie nonostante secoli di civiltà e la presunzione di ritenerci immagini di Dio. Oltretutto apparteniamo alla più fetente tra le specie animali in quanto, pur avendo un cervello pensante e due mani creative, ci lasciamo guidare dai cani come pecore. Alziamoci in piedi per Cristo! Dimostriamolo almeno a noi stessi di essere Uomini! Impariamo ad usarle una buona volta queste mani, facciamo funzionare il contenuto di questa scatola cranica. Se la natura ci ha regalato questa ricchezza una ragione doveva pur esserci! Come possiamo accettare che miliardi di uomini si facciano sottomettere e castrare da pochi altri uomini? Come possiamo assistere impotenti alla distruzione delle nostre vite, alla condanna dei nostri figli e dei figli dei nostri figli? Come possiamo starcene con le mani in mano mentre tutto intorno crolla? Invece assistiamo sgomenti alla messa da requiem del nostro pianeta, un pianeta che ospita la vita e galleggia maestoso nell’Universo, in compagnia delle altre stelle. Ma lo vogliamo capire che quel che stanno facendo disturba l’armonia nell’Universo? Noi abbiamo il dovere di opporci. Abbiamo il dovere di oltrepassare questo osceno capitalismo, che rappresenta la morte della vita. Abbiamo il dovere di edificare sulle sue ceneri un sistema che se non vogliamo chiamarlo socialista, chiamiamolo umanista. Dobbiamo organizzarci per farla finita una volta per sempre con questo “sistema” che uccide il popolo lavoratore e il lavoro salariato. L’idea di socialismo non era quella che i fascisti, avevano affibbiato alla parola “comunismo” per esercitare la più bieca violenza, distruggendo in modo irreversibile, quell’idea di giustizia e di eguaglianza, violando per sempre una magnifica idea di convivenza civile. L’idea di socialismo è che deve essere la comunità a sottoporre al proprio controllo la politica e l’economia finalizzandola al bene comune. E’ l’idea di creare i mezzi per soddisfare i bisogni primari e vitali dell’uomo. E’ il rispetto della natura e delle sue leggi. E’ la possibilità di sottrarre i mezzi di produzione e di scambio dal dominio della classe capitalistica (che pensa esclusivamente ai propri interessi) per farne una proprietà sociale. Uno Stato deve programmare e pianificare le attività e non lasciare, scientificamente spogliare il popolo lavoratore, graziando i possidenti di grandi capitali finanziari. Solo un’economia razionale pianificata può debellare la principale calamità: la crisi! Ossia la sovrapproduzione, l’incalcolabile sperpero di risorse e di energia consistente nell’accumulare mezzi di produzione e beni (merci) che non solo si riveleranno inutili e dovranno essere distrutti, ma arrecano danni irreversibili alla popolazione e al nostro pianeta. Quindi si impone una contestazione! E’ di vitale importanza strappare il potere dalle mani di questi che possono tranquillamente essere definiti dannati. Solo con una sollevazione popolare si riuscirà a liberare la società dalle catene del capitale e costruire una vita degna non per i pochi privilegiati, ma per tutti.
Magazine Politica Italia
di Maria Pia Caporuscio. Ci si chiede fin dove con questo sistema di capitalismo sfrenato e senza freni, si voglia arrivare e fino a che punto si prefiggono questi “potenti” di asfissiare le popolazioni. Le multinazionali, i banchieri e gli speculatori non conoscono limiti all’indecenza, assatanati di ricchezze sono capaci di ingoiarsi la terra come in un buco nero. Ma quello che maggiormente fa rabbrividire è il fatto che nessuna voce si alzi in difesa di una popolazione portata all’agonia. Non lo fa la Chiesa cattolica, né osano alzare la voce contro questi criminali le altre religioni, che pure ne avrebbero il dovere. Tace la stampa oramai quasi tutta asservita ai potenti. Si tace nelle università dove è proibito fare politica, tacciono gli economisti, gli intellettuali, la società civile, tranne qualche sporadica voce. Ma noi vittime sacrificali, lo dobbiamo urlare, anche se le nostre grida si perderanno nel deserto. Mai come adesso gli uomini stanno dimostrando di essere degli animali. Siamo rimaste bestie nonostante secoli di civiltà e la presunzione di ritenerci immagini di Dio. Oltretutto apparteniamo alla più fetente tra le specie animali in quanto, pur avendo un cervello pensante e due mani creative, ci lasciamo guidare dai cani come pecore. Alziamoci in piedi per Cristo! Dimostriamolo almeno a noi stessi di essere Uomini! Impariamo ad usarle una buona volta queste mani, facciamo funzionare il contenuto di questa scatola cranica. Se la natura ci ha regalato questa ricchezza una ragione doveva pur esserci! Come possiamo accettare che miliardi di uomini si facciano sottomettere e castrare da pochi altri uomini? Come possiamo assistere impotenti alla distruzione delle nostre vite, alla condanna dei nostri figli e dei figli dei nostri figli? Come possiamo starcene con le mani in mano mentre tutto intorno crolla? Invece assistiamo sgomenti alla messa da requiem del nostro pianeta, un pianeta che ospita la vita e galleggia maestoso nell’Universo, in compagnia delle altre stelle. Ma lo vogliamo capire che quel che stanno facendo disturba l’armonia nell’Universo? Noi abbiamo il dovere di opporci. Abbiamo il dovere di oltrepassare questo osceno capitalismo, che rappresenta la morte della vita. Abbiamo il dovere di edificare sulle sue ceneri un sistema che se non vogliamo chiamarlo socialista, chiamiamolo umanista. Dobbiamo organizzarci per farla finita una volta per sempre con questo “sistema” che uccide il popolo lavoratore e il lavoro salariato. L’idea di socialismo non era quella che i fascisti, avevano affibbiato alla parola “comunismo” per esercitare la più bieca violenza, distruggendo in modo irreversibile, quell’idea di giustizia e di eguaglianza, violando per sempre una magnifica idea di convivenza civile. L’idea di socialismo è che deve essere la comunità a sottoporre al proprio controllo la politica e l’economia finalizzandola al bene comune. E’ l’idea di creare i mezzi per soddisfare i bisogni primari e vitali dell’uomo. E’ il rispetto della natura e delle sue leggi. E’ la possibilità di sottrarre i mezzi di produzione e di scambio dal dominio della classe capitalistica (che pensa esclusivamente ai propri interessi) per farne una proprietà sociale. Uno Stato deve programmare e pianificare le attività e non lasciare, scientificamente spogliare il popolo lavoratore, graziando i possidenti di grandi capitali finanziari. Solo un’economia razionale pianificata può debellare la principale calamità: la crisi! Ossia la sovrapproduzione, l’incalcolabile sperpero di risorse e di energia consistente nell’accumulare mezzi di produzione e beni (merci) che non solo si riveleranno inutili e dovranno essere distrutti, ma arrecano danni irreversibili alla popolazione e al nostro pianeta. Quindi si impone una contestazione! E’ di vitale importanza strappare il potere dalle mani di questi che possono tranquillamente essere definiti dannati. Solo con una sollevazione popolare si riuscirà a liberare la società dalle catene del capitale e costruire una vita degna non per i pochi privilegiati, ma per tutti.
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