Il film di Miloš Forman è in
larga misura centrato sull'invidia che Salieri prova per Mozart. Alla fine cade in preda al delirio, roso da un tarlo che gli impedisce di restare in contatto
con la realtà e lo conduce all'autodistruzione. Questa versione dei fatti ci
permette di analizzare una passione dell'anima che appartiene (più o meno) a
tutti e dunque ha un ruolo sociale enorme, evidenzia come essa attacchi la
creatività e presupponga un elemento di nascosta ammirazione, però è inattendibile. Tutto nasce da un'interpretazione della relazione
tra i due musicisti divulgata da Puškin nel libro Mozart e
Salieri: lo scrittore accreditava la leggenda che quest'ultimo, influente
prelato della corte di Vienna, fosse invidioso della genialità e della vitalità
del giovane collega. La verità storica è invece un'altra: i rapporti non erano affatto
conflittuali e Salieri non ha mai ostacolato, né tantomeno avvelenato, Mozart. Al contrario, pare che
l'abbia aiutato a farsi una carriera e riferisse delle sue doti eccezionali con profondo rispetto.
Amadeus, di Miloš Forman, con Tom Hulce, F. Murray Abraham, Elizabeth Berridge, Simon Callow (Usa, 1984, 180'). Mercoledì 14 agosto 2013, ore 21, La7.




