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Amanda è libera

Creato il 18 aprile 2011 da Cannibal Kid
Amanda è liberaAmanda Knox: Murder on Trial in Italy(USA 2011)Film tv trasmesso negli USA su: LifetimeRegia: Robert DornhelmCast: Hayden Panettiere, Paolo Romio, Vincent Riotta, Marcia Gay Harden, Amanda Fernando Stevens, Djibril Kébé, Timothy MartinGenere: ricostruzioneSe ti piace guarda anche: Studio aperto, Quarto grado
Se n’è tanto parlato e forse in Italia non verrà mai nemmeno mostrato. Per i curiosi, il film sull’omicidio di Meredith Kercher a Perugia si può comunque trovare in rete sottotitolato in italiano, ma certo non aspettatevi una perla cinematografica, anche perché qui si tratta di una produzione televisiva. Se dietro ci fosse lo zampino di network come AMC, HBO o Showtime sarebbe stato però tutto un altro discorso, invece la realizzazione è della più modesta Lifetime, che ha già in cantiere anche un filmetto su William e Kate (chiiiiii?).
La regia di questa robetta è quindi ben poca cosa e lo stile ricorda da vicino le fiction tv nostrane, con un livello recitativo che è parecchio basso. Mi spiace dirlo visto che mi è sempre piaciuta parecchio, ma la scelta di Hayden Panettiere nei panni di Amanda Knox è davvero poco riuscita. L’impressione è comunque che la qualità generale sia talmente bassa che poco di più poteva fare la cheerleader Claire Bennet di Heroes, visto che anche la solitamente ottima Marcia Gay Harden (che qui interpreta la madre di Amanda) finisce pure lei risucchiata nella mediocrità del prodotto.

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Harry Potter nei panni di Raffaele Sollecito

Appurato il livello pessimo del filmettino tivùino, la storia si lascia seguire con morbosa curiosità come una puntata (e ci tengo a dire puntata e non edizione) di Studio Aperto particolarmente riuscita, per ripercorrere una vicenda di cui nostro malgrado abbiamo sentito parlare parecchio negli ultimi anni e per cercare di capire quale sia la visione dell’Italia all’estero. Alle solite, noi italiani facciamo la nostra figura barbina e gli americani ci fanno passare per un paese dei Balocchi pittoresco e singolare in cui tutto è lecito (e Sollecito) e in cui la Giustizia segue un corso tutto suo. Stando a vedere il comportamento del nostro Governo e le varie vicissitudini del Premier, come dar loro torto?

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La cheerleader di Heroes nei panni di Amanda Knox

La vicenda ha un inizio tipicamente da commediola americana, con tanto di colonna sonora pop e l’ambientazione di Seattle che ci rimanda dalle parti di Grey’s Anatomy. Quindi la nostra protagonista Hayden Panettiere/Amanda Knox, ragazza apparentemente come tante (giusto un po’ originale e stralunata), se ne va nel Belpaese e più che in un crime su uno dei più discussi omicidi internazionali degli ultimi anni sembra di stare in Sotto il cielo della Toscana, Letters to Juliet, Mangia prega ama o qualche altra pellicola sentimentale ambientata dalle nostre parti. “L’Italia è un posto simpatico in cui le persone non pensano soltanto a lavorare, ma hanno tempo per ricercare se stessi”, scrive Amanda in versione Hannah Montana sul suo diario. Un personaggio del genere meritava una versione cine/televisiva migliore oppure questo è il giusto trattamento che Foxy Knoxy si meritava?

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La sconosciuta Amanda Fernando Stevens
nei panni di Meredith Kercher

Patrick Lumamba, dopo essere stato rilasciato in seguito alle accuse inventate dall’American girl, ha dichiarato ai media: “Non credo sia cattiva. Perché per essere cattivi si deve avere un’anima e Amanda non ne ha una.” Sarebbe dunque uno splendido personaggio BretEastonEllissiano e, con una produzione più coraggiosa, si sarebbe potuto immaginare qualcosa di interessante, a metà strada tra il college di Le regole dell’attrazione e l’incapacità di distinguere la realtà dall’immaginazione di American Psycho. Quindi credo che sì, Amanda Knox sia un personaggio degno di una rappresentazione più interessante di quella messa qui in scena, così come soprattutto Meredith Kercher avrebbe meritato di essere ricordata in una maniera migliore rispetto a quanto fatto da questa finto shockante ricostruzione. Che poi non si tratta altro che di questo, una ricostruzione orchestrata alla buona degli accadimenti oggettivi. Il fatto che i legali della Knox si siano opposti è prevedibile, quanto inutile, visto che qui non viene data un’interpretazione univoca dei fatti, ma si segue in maniera sterile quanto successo nel corso del processo.
Alla fine dei conti comunque poteva andare anche peggio e l’operazione poteva trasformarsi in un mega spottone degli americani in favore dell’innocenza della loro povera Amanda Knox, cosa che per fortuna, pur lasciando la porta aperta a qualche dubbio, non è. Certo, l’atmosfera creata da questa ricostruzione più che da thriller è da cartolina del Belpaese, tanto che ci si stupisce di non vedere alla fine arrivare Raoul Bova su una vecchia Giulietta decappottabile cantando: “Aaaaaaaamanda è libera”.(voto 4)

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