Ma ci voleva tanto a controllare? Ci voleva tanto a scrivere cose corrette? Non che sia importante, anzi. È una piccineria, senza nessuna valenza e rilevanza. Ma Amanda Knox non era vestita da ladra, per Halloween. È andata a una festa privata, da amici, travestita (se si può dire così) da Roger Levesque, il giocatore più celebre dei Seattle Sounders, squadra di football di Seattle (ha anche la sciarpa al collo, basta guardare). Non è importante, anzi, è una stupidaggine. Però, bastava poco a informarsi: bastava guardare i blog di Seattle, magari. Pure il Corriere della Sera c’è “rimasto sotto”. E Halloween non è l’anniversario della morte di Meredith Kercher, che fu uccisa nella notte tra 1 e 2 novembre. Non conta nulla il giorno in cui c’è stato un assassinio ma data dell’anniversario però non può essere usata dai giornali per creare l’ennesimo scandalo morboso intorno a questa storia.
Ma poi, cosa dovrebbe fare Amanda Knox? Vivere reclusa? Nascondersi? È stata assolta, per non aver commesso il fatto. Può andare a casa di amici come milioni di altri ragazzi nel mondo? Ma l’Italia è questa: stai a casa, vestiti di nero e prega. Solo così ti lasceranno in pace.
L’unica cosa vera da fare per onorare la memoria di Meredith Kercher è cercare la verità. La Corte di Cassazione dirà forse l’ultima parola sulla storia di Raffaele Sollecito e Amanda Knox. La dirà basandosi sulle prove e sul processo d’appello. Non sui costumi di Halloween. Bisogna rispondere alle domande rimaste senza soluzione: Rudy Guede era solo quella notte in casa di Meredith? E se non era solo, chi era con lui? Chi ha ucciso Meredith Kercher? Perché? Come?
Il papà di Meredith, secondo quello che scrivono i giornali, dice che è uno scandalo che Amanda possa guadagnare milioni vendendo la sua storia scrivendo un libro. Il papà di Meredith ha il diritto di dire ciò che vuole, ha vissuto e vive un dolore enorme, bisogna ascoltarlo. Ma non bisogna nemmeno scordare che due ragazzi sono rimasti quattro anni in galera per poi essere assolti.