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Amarcord

Creato il 24 maggio 2011 da Fredy73 @FedericaRossi5
L'Universo sta tentando di dirmi qualcosa.
Ne parlavo (o, meglio, scrivevo) l'altro giorno con Mr Ford. E, soprattutto, mi era stato anticipato, in qualche modo, da Turista di Mestiere quando, con commento simpaticamente graffiante, aveva implorato una mappa, un albero genealogico, un breviario per raccapezzarsi tra tutte le mie frequentazioni maschili.
Beh, è da poco passato un anno da quando ho iniziato a scrivere questo blog e, che ci crediate o meno, tutti i miei fantasmi sono tornati ad affacciarsi proprio in questo periodo. Senza che io li evocassi. Se fossi una scrittrice, non azzarderei mai un simile accumulo di coincidenze, perché sembrerebbero false e forzate. Ma non sono una scrittrice. E da troppo tempo ho imparato che la Vita ha più fantasia degli uomini.
E quindi, a beneficio di Turista di Mestiere (ma anche mio), nel narrarvi in quanti e quali modi questi fantasmi siano riapparsi, troverete in questo post una summa delle mie passate e presenti frequentazioni. Fatta eccezione per Calibano, l'unico uomo che sia davvero scomparso dalla mia vita. E, grazie alla funzione "Cerca nel blog" potrete, se proprio non avete nulla da fare, riallacciare le fila del mio passato.
Di Mr Big ho già detto nello scorso post. Mi sorprende che abbia potuto risentire la sua voce proprio a un anno di distanza. Lo so, lui è sempre stato presente in qualche modo. E lo sarà ancora. Perché certi legami non possono essere spezzati né con la volontà, né con la forza.
Nel frattempo è stato il compleanno di Ariel. Gli ho inviato un messaggio per gli auguri e mi ha risposto.
E fin qui tutto normale.
Ma, con l'operazione in corso, anche vecchie e nuove conoscenze si sono fatte vive. E' il caso del filosofo e del laureato. Con loro riprenderò presto i contatti. O, almeno, lo farò non appena sarò in condizione di incontrarli.
Mentre vegetavo a casa dei miei, una misteriosa telefonata ha interrotto la mia routine. Era l'uomo del ponte. Ci ho messo un po' a mettere a fuoco. Ma quell'accento francese, il suo nome, il ricordo improvviso della mia più grande follia mi hanno subito tolto ogni dubbio. Era in Italia e voleva incontrarmi. Ma la mia convalescenza non lo ha reso possibile. Mi sto ancora chiedendo come mai, a tanti mesi di distanza, l'uomo del ponte si sia ricordato di me, ben sapendo che il nostro breve incontro è nato e morto sulle sponde della Senna. Certo, mi avrebbe fatto piacere rivederlo. Ma per alcuni versi sono contenta di aver lasciato quella storia alle spalle. Perché certe cose hanno senso solo se restano confinate in un preciso istante e in un determinato luogo.
Dopo la prima carrellata di fantasmi, ieri non mi sono stupita più di tanto quando sulla mia chat ho trovato un messaggio di Juan. E' vero, con lui non c'è stato altro che un vivace gioco di seduzione. Ma era da mesi che non ci sentivamo. E, purtroppo, in quel momento non ero al pc. Forse ho perso un treno. O forse, per tornare alla lettura dei messaggi del Cosmo, devo programmare un altro (ennesimo) viaggio a Parigi. Chi lo sa. Certo che la Francia mi ha dato tanto!!!
Intanto, la mia amicizia col fancazzista resiste alla distanza. Anche con lui non c'è mai stato nulla. Ma pure, dovendogli dare una collocazione, potrei riservargli quella dell'affetto puro... con un pizzico di tensione sessuale. A breve tornerà dalle mie parti e, ci posso scommettere, verrà per qualche giorno a casa mia. Ne sono ben contenta, ovviamente.
E' anche vero che, oltre Calibano, sono sparite una serie di comparse, come quelle della mia folle estate a Djerba (il barese, il tunisino e, tanto per cambiare un altro francese); o il beduino della mia romantica notte nel deserto; o il milite ignoto che avrà finalmente capito che qui non c'è trippa per gatti. Così come ancora non si vede all'orizzonte il colonnello. Che, però, aspetta dietro l'angolo un prossimo incontro. Chissà se in italia o da lui. Sempre per lavoro, per quanto mi riguarda. Perchè nonostante la mia apparente "libertà" quello dei rapporti lavorativi è l'unico limite che non riesco a superare.
Ci sono, poi, le presenze costanti della mia vita come A e B. Ma sono i miei più cari amici e, di certo, non fanno testo.
Non so se ho dimenticato qualcuno. Forse sì. Forse no.
Certo che vedere scritte tutte queste presenze maschili mi fa un po' impressione. Ma poi penso che il tutto è avvenuto in un anno. O anche qualcosa di più. E che ho vissuto. Oh sì che ho vissuto! Senza mai pentirmi di una sola, singola avventura. Che sia finita bene o male.
E' trascorso del tempo. E tanta acqua è passata sotto i ponti. Almeno sotto due: Quello di Benevento. E quello più famoso sulla Senna... L'universo sta davvero tentando di dirmi qualcosa. E se fosse "ma quando ti butti giù dal ponte?"Articolo originale di Federica Rossi per Poco sex e niente city. Non è consentito ripubblicare, anche solo in parte, questo articolo senza il consenso dell’autrice.

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