Magazine Diario personale
Lasciar andare non significa smettere d’aver cura, ma comprendere che non si può agire al posto degli altri. Lasciar andare non è chiamarsi fuori, ma rendersi conto che non si possono controllare gli altri. Lasciar andare non è far sì che gli altri imparino dalle naturali conseguenze dei loro atti, ma permettere loro di farlo. Lasciar andare non è un’ammissione d’impotenza, ma comprensione che il risultato non dipende da noi. Lasciar andare non è biasimare gli altri o cercare di cambiarli, ma tirar fuori il meglio da se stessi. Lasciar andare non è giudicare, ma permettere agli altri di essere umani. Lasciar andare non è mettersi in mezzo a dirigere tutto ma permettere agli altri di compiere i loro destini. Lasciar andare non è non essere protettivi, ma permettere agli altri di affrontare la realtà. Lasciar andare non è negare, ma accettare. Lasciar andare non è brontolare, rimproverare o discutere, ma vedere i propri difetti e correggerli. Lasciar andare non è conformare ogni cosa ai propri desideri, ma prendere ogni giorno come viene avendo cura di se stessi. Lasciar andare non è criticare o mettere a posto gli altri, ma cercar di diventare ciò che si aspira ad essere. Lasciar andare non è piangere sul passato, ma crescere e vivere per il futuro. Lasciar andare è aver meno paura e amare di più. «Amare è lasciar andare la paura».(Sandro Flora)