- Tutte le donne della mia vita – 2010 – ♥♥♥ -
di
Simona Izzo
Di primo acchito il protagonista di questa commedia sentimentale di Simona Izzo sembrerebbe soltanto un dongiovanni da strapazzo che si diletta a collezionare una donna dietro l’ altra conquistandosi la fama di “stronzo”. Ma in realtà Davide (Luca Zingaretti), lo chef protagonista del film, è solamente ossessionato e appassionato per le donne che ama con la medesima passione che ci mette nel suo lavoro artistico in cucina. Egli nasconde la mancanza di affetto materno non ricevuta durante l’ infanzia, ricercando morbosamente nelle molte donne incontrate quell’ amore mancato. A livello psicologico il personaggio interpretato da Zingaretti racchiude in sè parecchie luci ed ombre e il suo punto di svolta nella maturazione lo ha quando un embolo lo costringe ad immobilizzarsi all’ interno di una camera iperbarica, luogo in cui avrà l’ occasione di ripercorrere con i suoi ricordi tutte le donne amate, ma soprattutto riflettere su tutti gli errori compiuti con loro. E’ semplice questa commedia di Simona Izzo, capace di fondere l’ arte culinaria a quella dell’ amore, ma nella sua semplicità riesce ad esprimere con lucidità un pò tutti i prototipi delle donne della vita di ogni uomo. Non sarà quindi difficile immedesimarsi in uno dei personaggi del film sia che si sia dell’ uno o dell’ altro sesso. Questo film è un po’ un ‘ ode al genere femminile, e ci mostra come spesso dietro la fragilità femminile si nasconde una sicurezza e una dedizione nei confronti delle responsabilità maggiore di quella che possiedono gli uomini. Quegli stessi uomini che non dimenticano gli odori delle donne e che associano molto spesso il loro odore a quello del cibo. E non senza un significato interiore. Ognuna delle protagoniste femminili rappresenta per Davide quel ruolo che cerca per compensare la sua immaturità di fondo. Ma soprattutto quella mancanza del ruolo paterno con il quale farà pace solo nel finale, permettendogli così di essere a sua volta anche lui padre. Certo la Izzo talvolta esagera inserendo qualche litigata di troppo, ma l’ intero cast sa ben destreggiarsi all’ interno di personaggi ben diversi tra loro. Vanessa Incontrada (che per il protagonista rappresenta il Vero Amore) ancora una volta dà prova di essere una discreta attrice da commedia facendo della sua bellezza un contorno perfetto al personaggio che interpreta. Abile è anche la Cescon nel mettere in scena una pazzoide bipolare dalle sembianze molto realistiche. La regista dimostra di avere una spiccata sensibilità essendo capace di mantenere il giusto equilibrio tra commedia e sentimenti; non risulterà quindi difficile che dopo una risata il cuore salga in gola per le vicende dei protagonisti. L’ Isola di Stromboli fa da perfetto sfondo alle vicende culinarie e sentimentali del cuoco un pò guascone ma con evidenti difficoltà a stabilire dei ruoli nella sua vita. Perchè crescere per lui vuol dire soprattutto essere in grado di non far confusione tra i ruoli e riuscire a definirli senza aver paura. Un film che aiuta a riflettere chiunque si trovi in quella via di mezzo dell’ indecisione, chiunque sia in procinto di compiere una grande scelta nella propria vita. Forse ispirato al celebre Ugo Tognazzi (padre del compagno e attore della regista Izzo), che un pò casanova e amante della buona cucina è stato anche lui. Oltre che un ottimo e indimenticabile artista durante il periodo più brillante per la nostra commedia italiana.
( Davide, l' amore per la cucina...)
(...e per tutte le donne della sua vita)