Magazine Diario personale

Amaris in fundo

Da Stefanod
Io e Anette ci alterniamo a leggere a Sofia le favole della buonanotte (Eleonora oramai preferisce leggere da sola alla luce dell'abat-jour, anche se qualche volta si unisce ad ascoltare). Per me, oltre a essere un bel momento di vicinanza con Sofia, è anche un'occasione per fare un po' di italiano con lei ed espandere il suo vocabolario. Oltre a leggere la storia quindi, soprattutto se il libro è a fumetti, aggiungo commenti e faccio domande sulle varie figure, parlando di cosa si vede e insegnandole nuovi termini.
Questa sera toccava a me leggere, e Sofia ha potuto scegliere tre libretti. I primi due erano storie che non leggevamo da tanto, il terzo un libro di Barbapapà (in svedese) che da qualche giorno è spesso fra le storie che Sofia decide di farsi leggere. Con i primi due libri è andato tutto bene. Durante la lettura del terzo mi ha guardato un po' scettica un paio di volte, poi, una volta finita la storia, mi ha guardato e mi ha detto: "Papà...grazie...e...ehhmm...uhmmm...sai una cosa?...non è che leggi male, no...no...però, ecco, la mamma questa la legge meglio..."

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