È un futuro inquietante quello che ci prospetta Mario Rocchi in questo suo ultimo romanzo. In una ipotetica Italia sotto il giogo di una dittatura islam-clerico-fascista, frutto di una corrosione della democrazia operata da un potere politico che l’opposizione non è riuscita a contrastare, un intellettuale impegnato a formare le menti alla ribellione viene incarcerato e portato nei sotterranei delle Mura di Lucca. In quel drammatico periodo, attraverso il contatto con altri prigionieri e quindi durante la fuga organizzata da un kapò, avviene in lui una nuova presa di coscienza. Si rende conto che le sue belle parole approdano a poco se non c’è chi le mette in pratica, se non c’è la forza dell’azione. Diventerà quindi un agente clandestino di una lotta sovversiva che si attuerà anche attraverso gesti terroristici. Nella speranza che gli atti cruenti facciano risovvenire la gente che potrà così vedere all’orizzonte la libertà e la giustizia per lungo tempo attese.
Mario Rocchi è nato a Lucca, iscritto da più di trenta anni all’Ordine dei Giornalisti come pubblicista, ha seguito e segue la critica d’arte e la critica cinematografica scrivendo per “La Nazione”. La sua prima pubblicazione è del 1996 con il volume “In Cornice – Cronaca di quarant’anni d’Arte e di altre cose a Lucca” per la Baroni Editore di Viareggio. Nel 2003 ha pubblicato il suo primo romanzo “Diario imprevisto di un serial killer” (Prospettiva Editrice), Nel 2004, per la Maria Pacini Fazzi Editore,“Sì, no, forse”, un libro intervista su Antonio Possenti e nel 2005 il romanzo “Maledettamente mia” (Prospettiva Editrice). Nel 2006 pubblica sempre per Prospettiva Editrice “Casa Balboa – cronache di ordinario disordine”, che verrà tradotto in francese nel 2009 da Sylvie Huet per La dèrniere goutte (“Casa Balboa – chronique d’un désordre ordinarie”), cui farà seguito “Le storie di casa Balboa – il film a luci rosse” nel 2007 e “Merde di razza” nel 2008.
Vittorio Baccelli