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Amata mia poesia

Creato il 23 marzo 2016 da Cultura Salentina

23 marzo 2016 di Redazione

di Franco Melissano

Erato

“Erato, La musa della poesia d’amore” (Olio su Tela), Boucher, Francois (1703-70) / Collezione Privata

O quante, quante volte

con tenerezza antica

sommessamente chiamo

e busso trepidante alla tua porta

ed impaziente attendo

col cuore già grondante

dei dubbi dell’amante.

E senza te dilegua

la sinfonia maliarda dei colori

di cui s’ammanta il mondo,

il fiore ancor non schiuso,

di primavera annunzio,

guarda e trapassa l’occhio,

ché l’animo negletto non lo vede.

Ma alfine alfin t’affacci

e con pietà crudele

mi schiudi labbra ardenti

di angosce pur bramate,

si squarcia il velo cieco

sulle miserie umane

al limite dell’orizzonte chiuse,

e in un con esse appare

dell’incolte orchidee

il povero profumo,

il salso odor del mare

che inquieto e pur paziente

sostiene dei gabbiani il bianco volo.


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