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Amazon: finita l’era del reverse change

Creato il 06 maggio 2015 da Cristian Deraco @christiandher

Dopo anni di malcontento e di accuse e in concomitanza con l'apertura della prima sede italiana di Amazon, lo staff del sito di e-commerce più famoso del web ha deciso che dal primo maggio scorso verrà applicata la tassazione IVA per chiunque acquisterà dei prodotti per conto della propria azienda.

Senza addentrarci troppo in tecnicismi che non competono a questo sito vorrei spiegare che il meccanismo con cui fino a pochi giorni fa veniva gestita l'Imposta sul Valore Aggiunto era quella del reverse change: compro un oggetto con la partita IVA e successivamente scarico l'ammontare della tassa che dovrei pagare facendo un abile gioco contabile in modo da poterla rispendere senza corrisponderla allo stato italiano.

Da tempo su Amazon funzionava così, come se si fosse comprato da qualsiasi altra azienda con sede all'estero ma il meccanismo che permetteva ai furboni di aggirare il sistema delle tasse italiane da pochi giorni non funziona più perchè chiunque abbia una partita IVA e acquisti un prodotto su Amazon dovrà tenere conto dell'acquisto in fase di dichiarazione mensile.

Finisce dunque l'epoca dei prodotti esentasse e dei furbi o presunti tali che facendo leva sulla maglie larghe dei controlli di Amazon da tempo spendevano e spandevano in tutta libertà.


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