
Amber Heard. Due parole che separate possono non dire nulla, ma che unite danno vita a una delle più meravigliose creature che Dio, o i suoi piccoli aiutanti, abbiano mai ideato. Lo scorso anno si trovava in seconda posizione, quest’anno scende così come Carey Mulligan visto che la classifica aveva bisogno di essere rivoluzionata. Un calo dovuto non certo alle sue qualità fisiche e recitative, entrambe in costante crescita, quanto al boicottaggio che il mondo, e in particolare gli Stati Uniti, sembra le abbia riservato. Tutti i suoi progetti dell’annata si sono infatti rivelati dei bei flop, in primis la serie tv The Playboy Club, un telefilm ambientato negli anni ’60 che non sarà stato un capolavoro alla Mad Men, ma di certo avrebbe meritato più delle misere 3 puntate di messa in onda che la NBC le ha riservato. Se non altro perché ammirare Amber Heard vestita da coniglietta era uno spettacolo che da solo valeva la conferma per almeno 4 o 5 stagioni. Poi sono passati inosservati il valido horror And Soon the Darkness, il buon ritorno di Carpenter The Ward – Il reparto (in cui Amber offre la sua prova recitativa migliore finora) ha ricevuto critiche parecchio contrastanti e il super flop Drive Angry 3D con Nicolas Cage era del tutto evitabile (a parte la sua presenza scenica). Come qualunque film con Nicolas Cage negli ultimi anni, d’altra parte. E, infine, persino The Rum Diary accanto al super divo Johnny Depp negli USA è uscito tra l’indifferenza generale. Insomma, gli Stati Uniti stanno boicottando Amber Heard, but why, you bastards?
