Segue il volantino distribuito ieri da Ezio Corradi (Coordinamento comitati ambientalisti Lombardia) di fronte alla sede della Provincia, in corso Vittorio Emanuele II, prima che iniziasse il consiglio provinciale d’insediamento. Le questioni ambientali, legati alla necessità di sicurezza e di tutela della salute, sono esposte con estrema chiarezza. E’ un testo che stramerita di essere letto.
COORDINAMENTO COMITATI AMBIENTALISTI LOMBARDIA
NUOVA PROVINCIA, CAMBIAMO ARIA?
Oggi si apre un “nuovo” capitolo per la vita dell’Amministrazione Provinciale.
Nuovo perchè il Consiglio Provinciale è stato eletto non dai cittadini, ma dai Sindaci e dai Consiglieri Comunali dei 115 Comuni della Provincia di Cremona.
Alla nuova assemblea consiliare vogliamo ricordare alcuni problemi che riguardano l’intera Provincia di Cremona:
1) la qualità dell’aria sulla quale grava l’inquinamento del traffico e delle industrie pesanti insalubri, inquinanti “a norma di legge”, insediate scriteriatamente, senza rispetto per i cittadini e per l’ambiente, nei pressi di centri abitati e vicine alla città di Cremona, il cui aumento di produzione (triplicato!) è avviato, come pure per la gigantesca zincheria, senza Valutazione di Impatto Ambientale;
2) il problema della sicurezza del territorio provinciale nel cui sottosuolo sono presenti sorgenti sismogeniche attive naturali (ITCS002, ITCS072) lungo le quali prima si è estratto metano o altri idrocarburi, oggi si vuole stoccare metano anche in sovrapressione ignorando la realtà sismica del territorio.
Ricordiamo che il metano è un potente gas serra, climalterante.
Gli impianti di stoccaggio metano sono tutti localizzati lungo la sorgente sismogenica attiva naturale ITCS002, localizzata alla profondità di -2.000 metri (dati INGV), in grado di scatenare sismi di Magnitudo 6.1 in ogni punto della sua lunghezza da sud Milano a nord della sponda veronese del lago di Garda, toccando le località di Settala, Sergnano, Ripalta Cemasca, Crema, Romanengo (ITIS104), Bordolano, Bagnolo Mella/Capriano del Colle/Monte Netto, Brescia.
Lo stoccaggio di metano avviene utilizzando centrali di compressione a metano che emettono fumi a 520° per Bordolano e a 500-700° a Sergnano peggiorando le condizioni dell’aria e dell’ambiente con ricadute al suolo nel raggio di 20 km.
Il metano viene immesso nel sottosuolo con due e cicli alternati di immissione a forti pressioni del metano nel sottosuolo (240 bar per Bordolano, 200 bar per Sergnano, 188 bar per Romanengo, 144 bar Bagnolo Mella/Capriano del Colle) da aprile a settembre e di estrazione da ottobre a marzo, così per i venti anni (rinnovabili) delle concessioni.
I nuovi pozzi perforati a Bordolano fra il 2012 ed il 2014 sono localizzati nei pressi e sopra la sorgente sismogenica attiva naturale ITCS002 fino alla profondità di 1.956 metri (dati Stogit).
Il Ministero dell’Ambiente, per la prima volta in Italia (!), ha emesso due Decreti per gli stoccaggi di metano di Sergnano (Decreto n. 532 del 15-10-2012) e di Bordolano (Provvedimento Direttoriale 18804 del 08-08-2013) nei quali si parla di attività industriale degli impianti di stoccaggio dai quali si possono verificare sismi dai fondo pozzo o dalle teste pozzo di Magnitudo 3.0 nel raggio di 10 km dagli impianti stessi anche a macchine ferme. La provincia di Cremona vuole mantenere il primato di essere la prima provincia in italia a “sismicità industriale per Decreto Ministeriale”?
Vi chiediamo di attivare ogni iniziativa per tutelare e difendere il territorio e la sicurezza dei cittadini: ad oggi, 30 ottobre 2014, mancano gli elementi (Piano Energetico Nazionale) per considerare necessari e non speculativi questi stoccaggi per i quali la cittadinanza non è mai stata informata, omettendo la Convenzione Europea di Aarhus del 1998.
Il mondo scientifico sconsiglia la immissione di liquidi a pressione (il metano in profondità diventa liquido confondendosi con le acque delle falde profonde) sopra le sorgenti sismogeniche naturali: perchè non vengono ascoltati, perchè manca precauzione, prevenzione e prudenza? Perchè il territorio viene svalutato e messo a rischio?
Le attività di stoccaggio di metano sono considerate a rischio di incidente rilevante, soggette alla Direttiva “Seveso” Dlgs 334/1999: gli impianti (Brugherio, Settala sovrapressione, Sergnano sovrapressione, Ripalta Cremasca progetto sovrapressione) stanno funzionando senza i previsti Piani di Emergenza Esterna, a Bordolano la centrale è in costruzione con il solo P.E.E. per il “Cluster B”.
Perchè far correre rischi e pericoli ai cittadini omettendo informazione, formazione e Piani di Emergenza Esterni?
I nuovi metanodotti, dal diametro di 1.400mm, realizzati in provincia di Cremona, in particolare lo “Zimella-Orzinuovi-Soncino-Sergnano”, sono posizionati a soli 1,5 metri di profondità sopra le sorgenti sismogeniche naturali attive ITCS002-ITCS072 senza un valutazione del rischio liquefazione del suolo come è accaduto con il sisma dell’Emilia del maggio 2012: sono stati valutati i rischi per le popolazioni che si trovano nelle vicinanze a 20/30 metri da questi metanodottti? Noi non li conosciamo! Vi chiediamo di informarvi e di attuare ogni azione di tutela per le popolazioni!
La Direttiva europea per la tutela degli impianti vulnerabili, raffinerie, centrali di stoccaggio metano, oleodotti, metanodotti, pozzi, infrastrutture viabilistiche stradali e ferroviarie, linee elettriche, devono essere soggette a piani di tutela contro ogni possibile atto di danneggiamento: il nostro territorio con questi nuovi insediamenti, principalmente necessari al mercato ed alla comnseguente speculazione finanziaria sulle limitate materie fossili non rinnovabili, è sempre più un territorio a rischio.
Nessuna fuidejussione è mai stata fatta depositare a tutela dei beni mobili ed immobili pubblici e privati, manca una valutazione economico del valore del nostro territorio, manca una verifca di staticità antisismica delle costruzioni sul territorio!
Vi chiediamo di attivare ogni iniziativa di precauzione e di prevenzione a tutela del valore dei cittandi, del territorio, dell’ambiente, delle attività economiche, dei beni culturali messi a rischio dalle attività sismiche generate dalle attività industriali di stoccaggo del metano, i cui rischi sono evidenziati dai Decreti del Ministero dell’Ambiente per Sergnano e per Bordolano nel raggio di 10 km dagli impianti di stoccaggio del metano.
3) Nella nostra provincia sono proprio necessarie nuove autostrade, nuove bretelle con nuovi ponti sul Po? Per quali inesistenti traffici?
Vi invitiamo ad approfondire la situazione, valutando i progetti che coinvolgono il territorio cremonese (CR-MN, Ti-BRE, Bretella Castelvetro-Terzo Ponte sul PO-Cavatigozzi) dopo il clamoroso bluff dell’autostrada Bre.Be.Mi vuota, ma che ha distrutto un valore prezioso ed inestimabile come i fertilissimi terreni agricoli attraversati, distruggendo posti di lavoro certi per traffici speculativi incerti…
Vi invitiamo a pensare a valorizzare meglio la rete ferroviaria esistente in provincia di Cremona per rendere efficienti e certi i collegamenti, per le persone e per le merci, con gli altri territori e dare un serio contributo al miglioramento della qualità di vita di migliaia di pendolari cremonesi costretti alla migrazione giornaliera per guadagnarsi da vivere.
Siamo disponibili al confronto!
Buon lavoro nell’interesse di tutti i cittadini cremonesi e lombardi!
Cremona, 30 ottobre 2014 info@comitatiambientelombardia.it