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Ambrose Evans-Pritchard ridicolizza il Ministro tedesco Schäuble

Creato il 24 settembre 2013 da Informazionescorretta

zschubleLe mie sentite scuse al ministro Schauble
Di Ambrose Evans-Pritchard

E’ stata resa giustizia al ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schäuble.
Da parte mia, ho sbagliato tutto. Le politiche di ”disciplina” tedesche per l’Eurozona sono state un enorme successo. Mi vergogno di aver suggerito interpretazioni differenti.
Come scrive oggi sul Financial Times il saggio, paziente e sempre schivo Sig. Schäuble, gli euroscettici dicono e scrivono instancabilmente un mucchio di sciocchezze.
Il titolo è ”Ignorate i profeti di sventura:l’Europa è in ripresa“:
“La zona euro è chiaramente in via di guarigione, sia strutturalmente che ciclicamente. Sta succedendo più o meno ciò che era stato previsto dalla fredda razionalità dei gestori della crisi Europea. Il lavoro di riforma fiscale e strutturale sta cominciando a pagare, ponendo le basi per una crescita sostenibile. Ciò ha colto in contropiede i critici. E non avrebbe dovuto, perché, in verità, avevamo previsto tutto, molte volte e in diverse occasioni. Nonostante quello che gli Eurocritici vorrebbero far credere, noi si vive nel mondo reale, non in un universo parallelo in cui consolidati principi economici non valgono più”.
Il Sig. Schäuble ci dice che la Germania ci ha riportato sulla vecchia strada all’inizio di questo decennio, intraprendendo riforme radicali. Ciò che il Regno Unito fece negli anni ‘80, la Svezia e la Finlandia nei primi anni ‘90, l’Asia alla fine degli anni ‘90:
“La ricetta ha funzionato, ora come allora, con gran dispiacere e perplessità dei numerosi critici, siano essi sui media, nel mondo accademico, in organizzazioni internazionali e politiche. In soli tre anni, i deficit pubblici in Europa si sono dimezzati, i costi unitari del lavoro e la competitività si stanno rapidamente riaggiustando, i bilanci delle banche sono in via di risanamento e i deficit delle partite correnti stanno scomparendo. La recessione nella zona euro si è conclusa nel secondo trimestre dell’anno. I sistemi si adattano, toccano il fondo per poi risalire, le tendenze si invertono. In altre parole, ciò che è rotto si può riparare e l’Europa di oggi ne è la riprova”.
Ecco qua! Il problema è risolto. Come ho fatto a non rendermene conto? Come è possibile che nessuno di noi su questo Blog non l’abbia capito?
Chiedo scusa per aver ricordato che la disoccupazione è al 27.8% in Grecia, 26.3% in Spagna, 17.3% a Cipro, e 16.5% in Portogallo, o per aver segnalato che sarebbe stata anche peggio se non fosse stato per un esodo di massa di rifugiati EU. Né è stato corretto ricordare che la disoccupazione giovanile greca è al 62.9%. Queste sono banalità.
Chiedo scusa per aver ricordato che la Troika UE-FMI originariamente aveva previsto per l’economia greca una contrazione del 2.6% nel 2010 e poi una vivace ripresa, mentre nei fatti si è contratta di circa il 23% dal picco pre-crisi, e secondo il think-tank IOBE si ridurrà di un altro 5% quest’anno. Scostamenti che ben rientrano nei normali margini di errore previsionale.
Chiedo scusa per aver ricordato che gli andamenti del debito in Spagna, Grecia, Italia e Irlanda si sono impennati a seguito dei piani di austerità, e che quindi tali politiche sono state autolesioniste.
E’ risultato alquanto fuori luogo sottolineare come il rapporto debito/PIL in Italia sia salito al 130pc, suggerendo che il debito non può non continuare a crescere a fronte di una contrazione del PIL nominale, e mi sciacquo la bocca per aver pronunciato nuovamente le parole ”effetto denominatore”. E ‘squallido usare espressioni gratuite come questa.
Chiedo scusa per aver ricordato gli studi del FMI che dimostrano come il moltiplicatore fiscale sia tre volte superiore a quello stimato dai funzionari dell’UE per gli stati dell’Unione, e quindi che gli effetti recessivi conseguenti al tirare la cinghia risultino molto maggiori di quanto calcolato in prima battuta.
Così come per aver utilizzato quell’ipocrita e arrogante parola greca,”isteresi”, per suggerire che la disoccupazione di massa e il crollo degli investimenti in Europa meridionale hanno compromesso la crescita economica di questi paesi per gli anni a venire, vanificando qualsivoglia presunto guadagno conseguente alle riforme imposte dalla UE: non ho fatto altro che ingannare della brava gente con discorsi da snob.
Chiedo scusa per aver ricordato che gli effetti delle riforme tedesche sotto Schröder sono stati enormemente esagerati, e che i vantaggi di competitività tedesca siano principalmente il risultato della compressione dei salari attuata nel quadro di una politica volta a “fregare il tuo vicino” (beggar-thy-neighbor), il partner commerciale europeo. Né avrei dovuto dire che una piccola economia aperta come la Svezia negli anni ‘90 nel bel mezzo di un boom globale ha potuto recuperare la vitalità attraverso l’austerità, ma che se lo avesse fatto tutta l’Europa in un botto sarebbe stata una carneficina.
E’ stato eccessivo da parte mia sostenere che la Germania si sarebbe assicurata un vantaggio commerciale semi-permanente sui paesi del Club Med, o che il tentativo di colmare il gap di competitività imponendo deflazione al Sud è impossibile perché fa a pugni con le dinamiche del debito.
Come hanno mai potuto rifarsi, gli euroscettici, a quella sorta di pornografia storica degli anni ‘30, suggerendo anche solo per un momento che l’UE potesse ripetere i peggiori errori commessi dal Gold Standard tra le due guerre mondiali, o che il gruppo dei creditori capeggiato dai tedeschi stesse facendo alla Spagna esattamente quello che il gruppo di creditori capeggiato dagli USA fece alla Germania nel 1928-1933?
Oscenità belle e buone.
Mi scuso personalmente con il signor Schäuble per averlo chiamato un pericoloso mediocre: in egual modo arrogante, superficiale, gretto, provinciale, e ascientifico. Tutto ciò è stato di una scioccante rozzezza. E getta vergogna su Fleet Street.
Non avrei dovuto mettere in dubbio la sua saggezza nel ritenere che fosse possibile applicare senza conseguenze in un’unica area valutaria delle politiche di contrazione al Sud, e senza parimenti destabilizzare l’espansione al Nord. Gli eventi hanno dimostrato che lui è er mejio testa fina d’Europa (N.d.t so che “the finest mind in Europe” non si traduce esattamente così, ma direi che il senso è quello), nonché tiene in pugno superbamente la politica europea. Persino in Grecia, dove è ora adorato, la gente ha ricevuto l’illuminazione.
Chiedo scusa per aver sbraitato per due anni che l’UE si sarebbe dissolta a meno che la Germania non avesse consentito alla BCE di assumersi le sue responsabilità agendo come prestatore di ultima istanza nei confronti degli stati sovrani, come alla fine ha fatto, a un passo dalla rovina, nel luglio 2012. E’ stato il Fiscal Compact che ha salvato l’UEM e il Six Pack e il Two Pack, e tutti quei libroni di regole targati Berlino.
E’ stato stucchevole da parte mia suggerire che i recenti grafici, che mostrano una riduzione drammatica dei costi unitari del lavoro, in Spagna e altrove, sono in gran parte fasulli, niente altro che un riflesso della disoccupazione di massa che provoca un apparente aumento automatico della produttività, e non avrei dovuto cavillare sullo scarso andamento commerciale di Spagna, Italia, Portogallo e Grecia, o suggerire che la loro quota di export in percentuale al PIL è troppo esigua per tirarli fuori dal pantano in tempi brevi. Roba da intellettualoidi cervellotici e tromboni, francamente risibile.
E invece no, Schäuble ce l’ha fatta! Il ministro delle finanze tedesco ha in tasca la Corte costituzionale tedesca e smonterà gli argomenti pretestuosi del Grundgesetz quando darà il suo responso il prossimo mese, o poco dopo. La corte non si opporrà a che la BCE mantenga a galla l’Italia e la Spagna. La legge è stata fatta, quindi nessun problema.
La zona euro è in ripresa. Non risentirà del forte aumento del tasso di cambio dell’euro degli ultimi sei mesi. Non risentirà dell’aumento di 70 punti base del costo del denaro generati dal Tapering della FED (n.d.t.Tapering = diminuzione e fine degli acquisti di titoli di Stato governativi da parte della Federal Reserve, attività che pare peraltro essere stata sospesa.). Non risentirà della crisi dei mercati emergenti. Non importa se l’aggregato monetario M3 è franato più volte, rallentando fino a livelli di stagnazione, o che il credito UEM si sia contratto al ritmo accelerato dell’ 1.6pc nel mese di luglio. Niente di tutto ciò ha importanza.
Mi sento un completo imbecille. Dopo aver letto le considerazioni concise e ben argomentate del Sig. Schäuble, ho solamente voglia di rinchiudermi in me stesso e piangere. Es tut mir Leid. (N.d.t. Mi dispiace)

FONTE

http://blogs.telegraph.co.uk/finance/ambroseevans-pritchard/100025568/my-grovelling-apology-to-herr-schauble/

(traduzione a cura di www.vocidallestero.blogspot.it)


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