Ambulanza taxi. Menfi dice basta

Creato il 28 febbraio 2015 da Comunalimenfi

L’ Urgenza medica che si è verificata accidentalmente al Centro Civico di Menfi, in occasione della seduta aperta del consiglio comunale del 26-02-15, rievoca con forza la questione da tempo irrisolta, ma a più riprese sollecitata dalle istituzioni e dai cittadini menfitani, inerente l’assistenza sanitaria d’emergenza sul nostro territorio.

Si, perché nel caso specifico, è stata salvata una vita grazie alle manovre di rianimazione cardio-polmonare effettuate con tempestività dal personale medico ed infermieristico presente in altra veste all’assemblea cittadina.

Fortuna ha voluto che la presenza di medici e di infermieri (alcuni dei quali prestano servizio presso i reparti dell’area di emergenza del P.O di Sciacca), con l’apporto degli autisti soccorritori dell’ambulanza demedicalizzata di Menfi che hanno fornito defibrillatore e farmaci, sia stata determinante nella precocità di diagnosi e nella prontezza dell’approccio terapeutico nei confronti del paziente in fin di vita.

Altro contributo di fondamentale importanza è stato quello fornito dall’ambulanza del 118 di Sciacca, coperta fortunatamente dalla presenza di medico rianimatore e di infermiere, che ha garantito la prosecuzione delle manovre di rianimazione cardio-polmonare avanzata ed il trasporto del paziente presso l’ospedale di Sciacca.

Ebbene sapere, che dal mese di luglio del 2013 l’ambulanza del 118 di Menfi è un’ambulanza taxi, deputata al semplice trasporto di malati critici presso la struttura ospedaliera di riferimento, in assenza di medici ed infermieri che possano formulare diagnosi e somministrare farmaci salva vita.

Un servizio navetta a tutti gli effetti, deciso dalla politica regionale, in attesa dell’approvazione del nuovo piano sanitario regionale. Il tutto mal si concilia con la difesa del diritto alla salute sancito dalla Costituzione.

L’Amministrazione ed il consiglio comunale di Menfi sono impegnati in questa battaglia dal mese di agosto 2013, hanno approvato 2 mozioni di indirizzo che impegnavano tutti i parlamentari della provincia ad attivarsi celermente per riqualificare il nostro mezzo di soccorso. Ma ad oggi persistono difficoltà, non si sa di quale natura, che osteggiano la garanzia di tutela del diritto ad un servizio essenziale, segno di civiltà di una comunità e dovere supremo della politica.

È risaputo che il fattore tempo è il primo alleato del cuore in caso di emergenze cardiovascolari. I dati in letteratura confermano che la differenza tra la vita e la morte è data proprio dalla tempestività con cui si interviene. E allora emergono degli interrogativi.

Se al Centro Civico non fossero stati presenti medici ed infermieri a rianimare il paziente in attesa dell’ambulanza rianimatoria proveniente da Sciacca cosa sarebbe successo?

È accettabile che l’intero comprensorio delle Terre Sicane sia sprovvisto di un’ambulanza medicalizzata?

Ed ancora, siamo una realtà turistica o un territorio primitivo?

Ai cittadini la risposta. Di fronte a questo dubbio, abbiamo la sola certezza che si condurrà una battaglia civile ed istituzionale ad oltranza per difendere la dignità di un popolo ed i diritti di una comunità.

Ignazio Ferraro
Consigliere Comunale di Menfi

Nella foto, il medico Ignazio Ferraro, consigliere comunale e in servizio al Pronto Soccorso di Sciacca. E’ stato lui, presente alla seduta del Consiglio Comunale, a capire il grave malessere del menfitano e a prestare le prime manovre di rianimazione cardio-polmonare.


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