Sky «rappresenta un esempio positivo di multinazionale che investe ingenti capitali (21 miliardi di dollari di investimento dal lancio) scommettendo quotidianamente sul fare impresa nel nostro Paese».
A sottolinearlo in una nota è l'American Chamber of Commerce, rispondendo indirettamente alle affermazioni del vicepresidente Mediaset, Pier Silvio Berlusconi, che due giorni fa aveva parlato di «rottura di un monopolio di una multinazionale non italiana» a proposito dell'acquisizione dei diritti tv della Champions League per il triennio 2015-2018 da parte dell'azienda di Cologno Monzese.
«Le criticità italiane, come messo in evidenza anche dal nostro studio 'Le imprese americane in Italia' - afferma l'American Chamber of Commerce -, non risiedono nei presunti monopoli detenuti da multinazionali estere, ma trovano fondamento negli ostacoli culturali, burocratici e fiscali, che rendono altamente difficile e poco probabile attrarre investimenti diretti esteri, come quelli che Sky, con spirito imprenditoriale, ha fatto e continuerà a fare».
Quanto al settore dei diritti tv, è «aperto alla competizione, in cui la sfida avviene sui contenuti e sull'innovazione tecnologica. La dimostrazione di ciò è data dall'acquisizione della Champions League da parte della stessa Mediaset - conclude la nota - con livelli di esclusività mai raggiunti fin d'ora».