Ho acquistato Antologia poetica di Amelia Rosselli alla libreria Bocca a Milano, in Galleria Vittorio Emanuele, nella primavera del 1996. Non la conoscevo allora come poetessa ma, dopo la notizia della sua morte, mi incuriosii e trovai solo questo libro che lessi con interesse. Subito trovai delle cose che ci accomunavano, prima fra tutte la sua attività di traduttrice dall'inglese.
È stata certamente una figura particolare nel panorama poetico e letterario della sua epoca. Mi ha affascinato subito il suo amore per la musica e la sua poetica, che è stata indubbiamente influenzata da questa sua formazione anche musicale. Inquietante la sua storia e soprattutto la sua morte, che tutti conosciamo.
In esergo al mio ultimo libro di poesie, Luce e fiamma, ho scelto alcuni suoi versi, insieme ad uno stralcio di poesia di Cesare Pavese. Nella sua sofferenza interiore, ben identificabile nei suoi scritti, intravedeva una luce, degli sprazzi di illuminazione che alleviavano il suo male di vivere, lo stesso di Pavese.
Una luce e una fiamma che ardeva nel suo intimo e che ritengo sia di un'attualità quasi sconcertante. Mi sovviene la bellicosità moderna, su più fronti e in molti ambiti, insieme allo smarrimento dell'animo umano.
...se dall'amore della disciplina nascesse
il passo del soldato che non vince ma si ritira senza
colpo ferire. Se dalla luce si sprigionasse un nuovo
sole fiammeggiante d'amore e di silenzi...