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"AMEN." - Tra Nazismo, Religione e riflessioni attuali

Creato il 04 agosto 2013 da Cristina Pedratscher

Locandina del film "Amen."

Impossibile non rimanerne sconcertati. Impossibile non parlarne.
E' un "film scomodo" per tanti aspetti, parla di nazismo, parla di ebrei, ma parla soprattutto del silenzio della Chiesa.
Sulla seconda guerra mondiale e sullo sterminio degli ebrei sono stati girati innumerevoli film, a scuola si studia dalle elementari fino alle superiori, il giorno della memoria si ricorda ovunque e viene costantemente ricordato quanto il razzismo sia ingiusto e insensato. Eppure ce n'è ancora tanto in giro.
Ed è questo che a me sconcerta di più.
Tutta la documentazione su tutta quella violenza ingiustificata dell'essere umano durante la seconda guerra mondiale, dovrebbe servire "per non fare più" quello che è stato fatto.
Eppure se ne fa ancora tanto di male in giro, anche nelle più piccole cose.
E la Chiesa tace, ancora adesso, su tante violenze.
Si limita a dire "preghiamo per tutte le anime che soffrono", ma poi, nel concreto, non fa nulla.
Ma non solo la Chiesa tace su tutto questo razzismo che c'è ancora al giorno d'oggi, tace anche il governo, ma tace anche la maggior parte della popolazione.
Impossibile non rimanere "indignati" di fronte agli insulti di politici e non solo al ministro italiano Cécilie Kyenge.
Impossibile non rimanere "indignati" sui continui insulti a tutti i "diversi" da parte di gruppi neofascisti e neonazisti.
Impossibile non rimanere "indignati" sui vari social network a frasi come "hai mai pensato di ammazzarti? faresti un favore al mondo intero!!" oppure "spero che tu finisca sotto la macchina" o "spero tu venga crocifisso" e innumerevoli altri che leggo spessissimo sotto frasi o foto di altre ideologie, credi e punti di vista differenti.
Impossibile non rimanere "indignati" nei confronti degli abusi di potere.
Impossibile non rimanere "indignati" all'indifferenza dei passanti di fronte ad una violenza in strada. (Mi è capitato di assistere circa un mese fa proprio a un caso del genere. Una ragazza camminava per strada, ad un certo punto viene raggiunta da dietro da un ragazzo. I due si conoscevano. Lui comincia a parlarle all'orecchio e poi con le braccia a stringerla sempre più forte a sè, premendo con le mani sullo sterno. lei cerca di divincolarsi, ma senza successo. La gente passava e nessuno ci faceva caso, ognuno perso nei propri pensieri. Noi eravamo in macchina che osservavamo la scena, quando la violenza è stata più palese, siamo uscite immediatamente dalla macchina e urlato contro il ragazzo di lasciare stare la ragazza. Una signora è passata in quel momento  e ci ha detto " meglio allontanarsi e non dire altro che poi se la prende con noi". Ecco, per questa frase mi sono "indignata" moltissimo. Stiamo in silenzio per paura che qualcuno se la prenda con noi?  E' sensato?).
Impossibile non rimanere "indignati" sulla costante discriminazione nei confronti dell'omosessualità.
Impossibile non rimanere "indignati" nei confronti del continuo menefreghismo di tutti verso tutti.
Uno non dovrebbe solo sconvolgersi solo dopo il fatto avvenuto, ma dovrebbe già sconvolgersi nel mentre accade.
Siamo esseri umani differenti gli uni dagli altri, con diversi bisogni e diversi credi, ma una cosa dovrebbe essere uguale per TUTTI, ovvero AVERE il RISPETTO  verso il prossimo, perchè se non rispetti l'altro , non rispetti nemmeno te stesso.
C'è una frase che mi ripeto spesso "non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te". Ed è quello che ci si dovrebbe domandare e mettersi nei panni del discriminato/a, dell'umiliato/a, del deriso/a, del violentato/a e chiedersi : "Ma se io fossi al suo posto, come mi sentirei?"
Consiglio di guardare il film di Costantin Costa-Gravas e di ascoltare questa canzone.


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