Amenofi I (…-…), monarca egizio della XVIII dinastia, ebbe come genitori Ahmose e Ahmose Nefertari e come consorti le sorelle Ahhotep II e Merytamon. Quest’ultima conseguì appellativi importanti come Figlia del Re, Sorella del Re e Grande Sposa reale.
Statua di Amenofi I al museo del Cairo
Un appunto presente sulla parte retrostante del papiro denominato Papiro medico Ebers consente di stabilire con accuratezza gli anni della conduzione politica e amministrativa del sovrano egizio e pure quelli dei suoi successori. Il testo del papiro riporta :«festa dell’anno nuovo, terzo mese di shmu, nono giorno, levarsi di Sodpu (Sirio)» ed il tutto viene fatto corrispondere al nono anno durante il quale regnò Amenofi I. Le coordinate cronologiche (mese ed anno) delle levate eliache di Sirio si è in grado di determinarle mediante calcoli matematici, rifacendosi al nostro sistema di divisione del tempo basato su fenomeni astronomici periodici, avendo a disposizione in questo modo un grande mezzo per le correlazioni temporali.Il monarca egizio si distinse per la sua assidua opera di edificazione nel Paese delle Due Terre e specialmente nei centri abitati a lui fedeli nel corso della guerra contro i re ittiti. Questa intensa opera di costruzione implicò la riutilizzazione dei luoghi in cui si scavavano materiali per l'edilizia come Gebel Silsila e Serabit el-Khadim, collocati nella penisola del Sinai e non impiegati oramai a partire dalla XII dinastia. Fu Amenofi I a voler far sorgere l’insediamento abitativo proletario di Deir el-Medina, che accolse i lavoratori particolarmente qualificati nelle costruzioni in cui venivano deposte le salme reali, villaggio che si amplierà notevolmente con i faraoni che verranno dopo di lui. Parecchi egittologi imputano proprio ad Amenofi I la volontà della nascita di Deir el-Medina, dal momento che un buon numero di lavoratori, impegnati nell’edificazione delle sepolture situate nella Valle dei Re, veneravano il sovrano egizio e la sua genitrice Ahmose Nefertari.
Rovine di Deir el-Medina
In campo militare il monarca egizio organizzò una serie di operazioni volte all’occupazione della Nubia (territorio composto dall’Egitto meridionale, Bassa Nubia, e dall’area settentrionale del Sudan, Alta Nubia, all’incirca dalla prima alla quarta cateratta del Nilo). L’espansione egizia giunse fino a Gebel Barkal, vicino alla quarta cateratta, di fondamentale importanza per sorvegliare i sentieri che percorrevano il deserto, arrivando dal meridione. Nel settimo anno di governo di Amenofi I la Nubia, nella sua interezza, venne conquistata dal Figlio del re di Kush, titolo frequentemente destinato ad un membro della casa regnante. Pure l’impiego del titolo Sovraintendente delle oasi fa pensare che, grazie a diverse operazioni militari, si raggiunse l’obiettivo strategico del possesso delle oasi del deserto libico. Invece non si hanno informazioni certe su possibili spedizioni in Asia.Tombe di operai a Deir el-Medina
Durante la conduzione politica e amministrativa del sovrano egizio si ritiene sia stata redatta l’ultima versione del Libro dell’Amduat, opera funeraria di grande rilevanza, scoperta per la prima volta sui muri del sepolcro del faraone Thutmose I. Il cadavere di Amenofi I, sottoposto a imbalsamazione, fu ritrovato nella sepoltura DB320 (chiamata pure il rifugio di Deir el-Bahari), nella quale fu trasferito mentre sedeva sul trono Sheshonq I. Gli egittologi sono incerti nell’affermare quale fosse il sepolcro del monarca egizio, poiché vi sono due costruzioni (la KV39 nella Valle dei Re e la sepoltura AN B nel camposanto degli Antef a Dra Abu el-Naga), tutte e due ascrivibili a lui. Il sepolcro di Dra Abu el-Naga, portato alla luce dal famoso Howard Carter nel lontano 1914, è possibile che sia stato realizzato per Ahmose Nefertari, genitrice di Amenofi I, e successivamente ingrandito per ospitare la salma del figlio. Giampiero LovelliBIBLIOGRAFIA
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