3 febbraio 2014 • Serie TV, Serie Tv in Italia, Vetrina Cinema •
il Giudizio di Carlo Lanna Summary:
Un finale deludente per una stagione piena di occasioni sprecate.
Solo qualche giorno fa, in America, si è conclusa la terza stagione di American Horror Story. Coven è stato il nuovo capitolo di questa storia horror americana raccontata da Ryan Murphy, storico creatore di Nip/Tuck, Glee e dell’incompreso The New Normal. Nonostante il buon incipit e noi di Oggi al Cinema già ne avevamo parlato qualche mese fa, la serie non ha brillato per originalità e freschezza, diventando un prodotto povero di contenuti che ha stravinto solamente per un cast di grandi volti, una brillante colonna sonora ed un’atmosfera tesa e lugubre.
L’esperimento di American Horror Story: Coven è stato una vera delusione, come si evince dallo stesso finale di stagione, perché a conti fatti si è dimostrato essere un teatrino di occasioni sprecate, di autocelebrazioni impreziosite da una vicenda piena zeppa di sbavature e no-sense. Non è bastata la seduzione di Jessica Lange, il fascino di Angela Bassett, la bravura spiazzante di Kathy Bates, la bellezza di Sarah Paulson, l’ambiguità di Lily Rabe (all’apice della sua bravura recitativa) e tutto il giovane cast capeggiato una magnetica Emma Roberts, a permette alla serie di emergere da un pantano in cui ha annaspato fin dal primo episodio. Una stagione quindi che ha divisivo il pubblico e la critica; se da una parte American Horror Story è stato premiato da ascolti esaltanti che hanno convinto i vertici della rete a rinnovare lo show per una quarta stagione, dall’altra la critica non ha apprezzato il modo in cui lo stesso Murphy ha rivolto il suo sguardo verso il mondo della magia e delle streghe. Una stagione questa che ha pochi pro e molti contro.
Jessica Lange, Angela Bassett e Kathy Bates in una locandina della serie tv
American Horror Story Coven è stata una stagione al top perché: con un cast di grandi nomi del panorama seriale e cinematografico, la serie della F/X fin dal suo primo concept ha attirato l’attenzione su di sé. Complice il grande successo ottenuto lo scorso anno da Asylum, Coven aveva un futuro raggiante di fronte a se. Raccontare quindi una storia fatta di magia, vendetta, maledizioni e giochi di potere, è stato il banco di prova per far rivivere il mito delle streghe in tv. Rivisitante con una buona dose di teen-drama hipster sboccato ed anticonvenzionale, con un mix erotico e seducente, senza dimenticare la tematica soap, le streghe di Ryan Murphy, si sono dimostrare una miscela fantastica che non hanno deluso le aspettative. Tralasciando un attimo lo sviluppo della vicenda, questa stagione si è rivelata un colpaccio ed un successo per l’universo seriale, perchè ha raccontando l’universo della magia e delle forze del male, senza peli sulla lingua dimenticando, per una buona volta, pallidi clichè e soprattutto inserendo nel calderone degli eventi una lotta generazionale, senza dimenticare il tema del razzismo e della satira politica.
Lily Rabe in una drammatica scena della serie tv
American Horror Story Coven è stato comunque un flop perché: il creatore non solo non è riuscito a gestire tutti i personaggi inseriti nella vicenda (molti infatti sono stati appannati o usciti barbaramente di scena senza una dovuta spiegazione), ma il fatto più grave va riscontrato in una vicenda che è povera di un appeal magnetico e non riesce a far tremare di paura. Rispetto alle prime due annate, questo terzo capitolo di American Horror Story è il più inferiore. Seppure sia Muder House che Asylum avevano le loro pecche, erano sia un elogio alla filmografia horror anni ’70 e ’90 che un racconto psicologico teso, malsano e dai risvolti mai banali. Ryan Murphy in Coven quindi, non ha fatto altro che inserire nel cast tante valide attrici e celebrare solo la loro bellezza e bravura. Lo show aveva troppi universi al suo interno, che sono stati gestiti in maniera svogliata e frettolosa facendo perdere alla serie il suo primato come programma televisivo che incute timore. Le streghe anche se erano calcolatrici e super vendicative, erano solamente alla moda, irriverenti e sboccate.
Tanti infatti erano gli spunti di riflessione che nel corso degli episodi, sono andati persi in un marasma di idee gettate a caso in un plot frettoloso e poco inviante. È venuto a mancare l’effetto sorpresa, un vero colpo di scena finale, la costernazione nel guardare alcune scene e la voglia di scoprire il “cosa succede dopo”. Anche se la serie ha portato alla riscoperta di alcuni grandi classici della musica rock anni ’80, come Seven Wonders dei Feetwood Mac e tante altre hit del passato, il finale di American Horror Story Coven è stato una sonora delusione sotto tutti i fronti.
Dovremmo aspettare qualche mese per capire il tema della prossima stagione, ma a noi fan una cosa ci preoccupa:” Riuscirà la serie a ritrovare la bellezza ed il fascino degli anni precedenti?”
Di Carlo Lanna per OggiAlcinema.net
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