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Recensione: "Snowtown"

Creato il 27 giugno 2015 da Giuseppe Armellini
Recensione:
presenti piccoli spoiler
il film è presente anche nella piattaforma MyMovies, se qualcuno vuole posso "inviarglielo" in qualsiasi momento

Si parlava proprio ieri di cercar di vedere le sfumature delle cose, dei concetti, delle persone.
Di evitare etichette e copertine (già, l'avevo appena scritto e proprio oggi son tutti arcobaleno...).
E poi, la sera, arriva come una mazzata Snowtown.
E vedi James, un ragazzo di 16 anni cresciuto in modo inumano, lo vedi diventare altro, appoggiarsi a chi non dovrebbe, diventare una specie di mostro, ma uno di quei mostri che fanno male senza nemmeno rendersene conto, ormai caduti in una spirale incontrollabile dalla quale è impossibile uscire, uno di quelli a cui viene una lacrima in viso ogni volta che quello che fa e vede non coincide con quello che in realtà la sua anima avrebbe voluto fare o vedere.
Lo vedi e ti rendi conto che se uno le cose le sapesse tutte, se scavasse a fondo, capirebbe che molte volte quello che vediamo o sappiamo delle persone non solo non è veritiero, ma è l'esatto opposto di quello che loro sono in realtà.
Film tostissimo, quasi agghiacciante, uno di quelli che offrono così tanti spunti che durante la visione mi ha fatto venire in mente non so quanti altri titoli.
Credo che sia quasi l'unione perfetta tra Animal Kingdom e Frailty, con accenni e rimandi a miriadi di altri titoli, penso a Frozen River (per l'ambientazione e situazione di partenza), Foxcatcher (per la sapienza nel delineare profili psicologici e la corrispondenza con la cronaca vera) e Wolf Creek (per l'odio inumano e insensibile verso gli altri, le minoranze. E per l'Australia ovviamente).
Siamo in una cittadina di periferia australiana -la Snowtown del titolo- un coacervo di squallori indicibili, tra abusi sessuali, eroina, pedofilia, travestiti, rifiuti, gioco d'azzardo e degrado civico, umano e morale.
James ha 16 anni e vive con 3 fratelli e la madre, una donna che li ama e vorrebbe proteggerli ma che in realtà in quel degrado c'è finita anche lei.
Recensione: Arriva John, un uomo col viso da pretino, uno là, del quartiere. Si "innamora" della madre di James ed inizia ad essere figura di riferimento paterna per lo stesso ragazzo.
Se non fosse che dietro quell'immagine da impiegato con la barbetta si nasconde un mostro, un mostro vero.
E vero in tutti i sensi eh, visto che "Snowtown" è solo la tremenda trasposizione filmica di una storia realmente accaduta, se possibile ancora più terribile di quella mostrata sullo schermo.
Credo sia importante sapere questo, anche solo per poter "giustificare" la cattiveria presente nel film. Quello che John Bunting e la sua banda fecero è sia nei numeri che nelle modalità molto peggiore di quello che vedrete qua.
Anche se, qualora dovessi trovare due difetti a questo bellissimo film (del quale praticamente non ho ancora detto nulla, mannaggia a me e alle rece in fieri) uno sta proprio nell'eccessiva crudeltà, ma solo quella verso gli animali. Ci sono due scene da pelle d'oca a tal proposito, e se una lo è solo "moralmente", l'altra anche visivamente si trova al confine tra l'accettabile e il non accettabile.
L'altro problema è in un montaggio a volte un pò confusionario, specie per delle ellissi inspiegabili.
Recensione: Solo leggendo la cronaca vera, ad esempio, ho capito che la grassona che balla nuda e il ragazzo che le abita davanti sulla roulotte, furono due vittime di John. Qua ci vengono presentati e poi non ne sappiamo più nulla. se non fosse per il veloce dettaglio di un bagno sporco di sangue quasi impossibile da collegare loro. Anche alla fine, nei titoli, si dice come la madre di James, morendo, non potè essere accusata dell'omicidio di Ray. Ci dicono questo senza avercelo minimamente mostrato nel film. A meno che io non abbia visto una versione tagliata ho notato più di un problema nella chiarezza narrativa dell'opera (ad esempio anche nella figura del travestito che ad un certo punto scompare. Dalla cronaca sappiamo che fu ucciso anche lui).
Resta un grande film, torbido, tagliente, recitato benissimo (il giovane protagonista ha una faccia che spacca, in alcune inquadrature poi è IDENTICO a mio fratello, quello dei Peri-Patetici).
John è un pazzo criminale completamente insensibile agli altri esseri umani (e in una scena, quella della tortura, lo si vede in modo pazzesco). Odia omosessuali, pedofili, drogati, handicappati. La sua è una vera e propria missione di pulizia. James, giovane ragazzo dalla vita talmente distrutta da non provare più nemmeno dolore o spirito di ribellione per gli abusi sessuali subiti, lo vede come figura da seguire, l'unico adulto notevole (crede lui) comparso nella sua vita. John se ne approfitta e lo forgia a mostro criminale.
Recensione: Il film ha il taglio del film drammatico ma i colori del serial killer movie, del thriller e anche dell'horror in certi frangenti. E' proprio lo stile di racconto quello che affascina di più. E' un film sull'educazione assassina di un ragazzo? O sul serial killer più famoso d'Australia? O un film sul degrado? un pò tutto questo, i punti di vista cambiano continuamente.
Anche se, e lo dimostra il fatto che i 3 omicidi mostrati o anche solo "presentati" siano proprio gli unici, anche nella realtà vera dei fatti, ai quali abbia partecipato anche James (di 11 totali di Bunting) è innegabile che il film è visto dalla parte del giovane ragazzo, in maniera così empatica poi che, davvero, più lo seguiamo più ci rendiamo conto che era quasi impossibile non finire in quel vortice omicida.
Scene come lo stupro del fratello o come la tortura allo stesso (con urla strazianti di una verosimiglianza pazzesca) sono difficili da seguire senza un minimo brivido. Mi è piaciuto molto però che solo in un caso, questo appunto, il regista abbia mostrato in maniera così cruda l'omicidio, "limitandosi," in quasi tutti gli altri casi, a mostrarci soltanto il pre omicidio (splendido quello col serpente e il topolino o quello nel finale sulla banca) o il post, i corpi.
Veramente perfette le scene di vita quotidiana, le riunioni di condominio, le liti, le cene, tutte sequenze di raccordo che riescono mirabilmente a far crescere ansia e rendere questo film quello che è, ovvero un film di mostri perfettamente celati nella vita quotidiana.
Se amate le opere torbide, forti, umanamente raggelanti, questo è il film che fa per voi.

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