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“American life” di Sam Mendes

Creato il 16 gennaio 2011 da Cinemaleo

“American life” di Sam Mendes

2009: Away We Go di Sam Mendes

“American life” di Sam Mendes
“American life” di Sam Mendes

A volte ricorda il migliore Woody Allen, a volte i corrosivi fratelli Cohen… questo film presentato in anteprima, e con notevole successo, all’Edinburgh International Film Festival e uscito in Italia colpevolmente in ritardo.

I primi dieci quindici minuti suscitano più di una perplessità e sei indotto a chiederti perché mai la critica ne abbia parlato così bene… Pian piano poi ti rendi conto che il disagio e il fastidio che senti è quanto il regista voleva che lo spettatore provasse: Sam Mendes si rivela un maestro nel rappresentare una società sostanzialmente insoddisfatta e in crisi esistenziale, opulenta ma decadente, arrogante e fatua… irritante al massimo. I due protagonisti nella loro normalità appaiono come alieni in un mondo che sembra aver perso ogni riferimento, chiuso nel proprio egoismo e nei più banali e superficiali valori.

Un’opera controtendenza sia per il contenuto (costruirsi un proprio futuro rifiutando la vita che sembra esserci stata data in sorte…), sia per il ritmo rilassato che dà tempo allo spettatore di sorridere, di indignarsi, di riflettere. Una commedia acuta e profonda che la stampa americana ha esaltato (1) ma che purtroppo (c’era da aspettarselo…) il pubblico statunitense non ha premiato.

Da sottolineare che il cast (incorniciato da una cura formale veramente notevole, caratteristica di tutti i film del regista) fa scintille e più di una volta strappa l’applauso e il tutto sostenuto da una sceneggiatura da dieci e lode, opera di due celebri scrittori (Dave Eggers e Vendela Vida) .

p.s.

A mio parere, l’unico difetto del film è non finire cinque minuti prima: la splendida scena delle «promesse» costituiva il termine ideale, con il suo messaggio intelligente e universale.

note

(1) Giudizi estremamente positivi anche da parte della critica italiana: “E’ senz’altro il miglior film di Sam Mendes” (Comingsoon), “Un film da non perdere” (MyMovies), “…il più genuinamente positivo e speranzoso dono sotto l’albero natalizio: altro che i cinepanettoni!” (Europa), “Mendes è inglese, ma come pochi sa raccontare gli States” (L’Espresso), “Ironico e sottile, tenero nella tessitura del rapporto a due, Mendes passa dal film hollywoodiano alla pellicola intimista mantenendo uno stile inconfondibile. Forse sarebbe l’ora di cominciare a considerarlo fra i grandi” (La Stampa), “Un film imperdibile” (Panorama).

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