Amianto nelle scuole. La vittoria di un liceo napoletano

Creato il 04 dicembre 2013 da Makinsud

Questa volta è toccato agli studenti del liceo classico statale “Cneo Nevio”, istituto scolastico di Santa Maria Capua Vetere con sede in Piazza Bovio, occupare e manifestare. Tra le tante motivazioni figura quella legata alla presenza di un tetto in eternit ad alta pericolosità, fortemente deteriorato e malandato.
La superficie, in amianto, fa parte della vicinissima chiesa dei Santi Angeli Custodi che è direttamente attaccata ad alcune classi dell’istituto, perennemente esposte alla nocività di tale materiale.

Gli studenti allarmati, hanno subito scattato foto e interrogato le istituzioni locali, denunciando la presenza di questo materiale altamente nocivo per la loro salute. Il tetto, rotto in più punti, rappresenta un grave pericolo per coloro che vi sono quotidianamente esposti. Infatti, come tutti sanno, l’esposizione a tali fibre cancerogene può portare a patologie gravi e irreversibili, prima tra tutte il cancro ai polmoni e gravi malattie alle vie respiratorie.
Così i giovani ragazzi hanno deciso di portare avanti un’occupazione nel cortile della casa municipale, incuranti del freddo e della pioggia, e la loro tenacia li ha premiati. Hanno, infatti, ottenuto una perlustrazione per verificare la situazione da parte del sindaco, Biagio Di Muro. “Dopo aver personalmente constatato che la denuncia dei ragazzi corrispondesse al vero ho assunto immediati provvedimenti affinché venga garantita la tutela della salute di tutti gli studenti“, ha affermato il primo cittadino, comunicando ai manifestanti di aver firmato un’ordinanza che impone l’immediata messa in sicurezza dell’area.


Questo è solo un esempio delle tante manifestazioni e occupazioni di protesta portate avanti in questi mesi, in particolare novembre, che si scagliano contro il biocidio, l’assenteismo delle istituzioni, il decreto scuola, la legge di stabilità, i tagli all’istruzione e le condizioni di disagio assoluto in cui versano gran parte degli istituti napoletani.

Decine e decine  in tutta la Campania con muri sbrecciati, strutture fragili, lastre di amianto e anche se negli ultimi anni sono state costruite scuole definite “ecocompatibili” paradossalmente aumentano quelle vecchie e degradate. Quest’ultime vengono lasciate al loro destino poichè i costi per metterle a norma sarebbero troppo onerosi. Smaltire l’amianto, messo al bando da oltre 20 anni, non è cosa semplice e in alcuni casi lo smaltimento improvvisato può aumentarne la pericolosità. Bisognerebbe rivolgersi a ditte specializzate che seguono una procedura ferrea per la messa in sicurezza del materiale tossico ed il giusto smaltimento. Soluzioni economicamente dispendiose che dovrebbero essere di pertinenza comunale e della Regione.

Le scuole napoletane non sono, però, le uniche a registrare la presenza di amianto. In tutta Italia si stimano almeno 2400 edifici scolastici (secondo l’Osservatorio nazionale amianto) con strutture in eternit che  mettono a rischio oltre 30 mila studenti.


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