la settimana scorsa sono uscita a cena per due sere di seguito. la notizia non è questa, anche se in effetti è stato un evento in un periodo in cui non metto il naso fuori di casa. la notizia è che mi sono trovata a riflettere sulla percezione di me stessa rispetto agli altri. questo ha in parte a che fare con il discorso di venerdì scorso. dunque, la prima cena è stata con una mia amica di vecchia data che frequento da più di trent'anni; ci siamo conosciute che facevo ancora il liceo e quindi posso dire che questo rapporto mi ha accompagnato per quasi tutta la vita. la seconda cena è stata con una tipa che ho conosciuto al laboratorio teatrale; è la persona con cui mi sono sentita più in sintonia e con la quale sono rimasta in contatto anche dopo che è finito tutto. ci conosciamo quindi da appena due anni e non si può certo dire che ci siamo frequentate molto. ora, il punto è che mentre la prima amica conosce di me tantissime cose, la nuova sa poco o niente; la prima è stata testimone di moltissimi avvenimenti: mi ha conosciuto che ero pazzamente innamorata (non corrisposta) di un mio compagno di classe, si è sorbita le mie paturnie e i miei dilemmi esistenziali, ha assistito all'incontro con quello che poi è diventato mio marito, alla nascita dei miei figli, ai problemi con i miei genitori, alla loro morte e alle conseguenze del caso. la seconda in pratica di tutto questo non sa nulla, perchè non vi ha assistito e perchè io non gliel'ho raccontato, e comunque se l'avessi fatto sarebbe stato il suono della mia sola campana. tuttavia in un certo senso è come se questa nuova amica che di me non sa quasi nulla, avesse comunque conosciuto la mia parte più onesta e autentica. in realtà non nego che ciascuno di noi sia il prodotto di ciò che gli è successo; la differenza sta nel fatto che la nuova amica ha visto solo il prodotto, la vecchia ha visto anche le mie versioni precedenti e le cose che mi sono successe. proprio per questo motivo però è come se la vecchia amica non riuscisse a vedermi con occhi nuovi, per quella che sono ora, nè io riesco a rivelarmi interamente a lei perchè mi frena pensare alle confusioni, agli errori e alle ipocrisie del passato. con lei insomma mi sento meno libera di esprimermi pienamente per quella che sono ora perchè mi sento giudicata dalla conoscenza che ha di com'ero in passato. come ho avuto modo di considerare insieme a un'altra persona poco tempo fa (mi stai leggendo? XD) quelli che mi hanno conosciuto dal 2007 in poi hanno avuto la fortuna di vedermi senza maschere e per questo penso che abbiano avuto il privilegio di vedere la parte migliore di me; la vera me, non quella che si sforzava di essere brava nel ruolo che si era/le avevano costruito addosso. non per dire che la vera me è esente da difetti e imperfezioni, ma che almeno non fa di tutto per negarli. alla fine non so decidere se il mio sentirmi a disagio con la prima e a mio agio con la seconda sia causato dalle motivazioni oggettive che ho elencato o dalla mia pura e semplice paranoia, però so che ho un gran bisogno di liberarmi dei fardelli del passato e di stare con persone che, nel giudicarmi, non li mettono sul piatto della bilancia.
la settimana scorsa sono uscita a cena per due sere di seguito. la notizia non è questa, anche se in effetti è stato un evento in un periodo in cui non metto il naso fuori di casa. la notizia è che mi sono trovata a riflettere sulla percezione di me stessa rispetto agli altri. questo ha in parte a che fare con il discorso di venerdì scorso. dunque, la prima cena è stata con una mia amica di vecchia data che frequento da più di trent'anni; ci siamo conosciute che facevo ancora il liceo e quindi posso dire che questo rapporto mi ha accompagnato per quasi tutta la vita. la seconda cena è stata con una tipa che ho conosciuto al laboratorio teatrale; è la persona con cui mi sono sentita più in sintonia e con la quale sono rimasta in contatto anche dopo che è finito tutto. ci conosciamo quindi da appena due anni e non si può certo dire che ci siamo frequentate molto. ora, il punto è che mentre la prima amica conosce di me tantissime cose, la nuova sa poco o niente; la prima è stata testimone di moltissimi avvenimenti: mi ha conosciuto che ero pazzamente innamorata (non corrisposta) di un mio compagno di classe, si è sorbita le mie paturnie e i miei dilemmi esistenziali, ha assistito all'incontro con quello che poi è diventato mio marito, alla nascita dei miei figli, ai problemi con i miei genitori, alla loro morte e alle conseguenze del caso. la seconda in pratica di tutto questo non sa nulla, perchè non vi ha assistito e perchè io non gliel'ho raccontato, e comunque se l'avessi fatto sarebbe stato il suono della mia sola campana. tuttavia in un certo senso è come se questa nuova amica che di me non sa quasi nulla, avesse comunque conosciuto la mia parte più onesta e autentica. in realtà non nego che ciascuno di noi sia il prodotto di ciò che gli è successo; la differenza sta nel fatto che la nuova amica ha visto solo il prodotto, la vecchia ha visto anche le mie versioni precedenti e le cose che mi sono successe. proprio per questo motivo però è come se la vecchia amica non riuscisse a vedermi con occhi nuovi, per quella che sono ora, nè io riesco a rivelarmi interamente a lei perchè mi frena pensare alle confusioni, agli errori e alle ipocrisie del passato. con lei insomma mi sento meno libera di esprimermi pienamente per quella che sono ora perchè mi sento giudicata dalla conoscenza che ha di com'ero in passato. come ho avuto modo di considerare insieme a un'altra persona poco tempo fa (mi stai leggendo? XD) quelli che mi hanno conosciuto dal 2007 in poi hanno avuto la fortuna di vedermi senza maschere e per questo penso che abbiano avuto il privilegio di vedere la parte migliore di me; la vera me, non quella che si sforzava di essere brava nel ruolo che si era/le avevano costruito addosso. non per dire che la vera me è esente da difetti e imperfezioni, ma che almeno non fa di tutto per negarli. alla fine non so decidere se il mio sentirmi a disagio con la prima e a mio agio con la seconda sia causato dalle motivazioni oggettive che ho elencato o dalla mia pura e semplice paranoia, però so che ho un gran bisogno di liberarmi dei fardelli del passato e di stare con persone che, nel giudicarmi, non li mettono sul piatto della bilancia.
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