Quella di oggi è stata una di quelle volte che, uscito dal cinema, ho pensato: “Otto euro spesi bene” (e non è che io c’abbia il cosiddetto “braccino corto”, ma mica sono bruscolini otto euro per un film, eh?).
Concordo pienamente con il commento di Antonio Bracco su Coming Soon: Amiche da morire “rappresenta quel caso cinematografico in cui tutto funziona a meraviglia e il pubblico assiste a qualcosa di originale“.
Claudia Gerini, Cristiana Capotondi e Sabrina Impacciatore interpretano magnificamente la storia diretta da Giorgia Farina, dando vita a tre personaggi che solo apparentemente sono scontati. L’ambientazione (una indefinita isola nel meridione), la parlata e i personaggi “di contorno” ruotano intorno alle tre protagoniste, diversissime per carattere, lavoro, abitudini, ma unite dalla difesa di un segreto che un ispettore di polizia intuisce e tenta di scoprire, uscendone cornuto e mazziato. E il tutto senza scadere nella volgarità e senza “buchi ” nella trama.
Claudia Gerini è esplosiva nel personaggio della boccadirosa, quasi incontenibile come al solito.
Sabrina Impacciatore è esilarante: una donna che si porta dietro la fama di iettatrice, prigioniera di una mamma iperprotettiva.
Ma la vera sorpresa per me è stata Cristiana Capotondi: la mogliettina timida e innamorata che…
Lo consiglio vivamente. E d’ora in poi terrò d’occhio la regista Giorgia Farina.