Non sto a fare un'antropologia comparata di questi lustri, ma mi sembra indicativo che nel film di Reitman manchi la complicità essenziale nella dimensione affettiva in quello di Bogart; ma è altrettanto importante che Amici, amanti e... si apra, oltre l'aposiopesi, a una nuova possibilità esclusa nel film più vecchio. Film sentimentale e "romantico", Amici, amanti e... è sostenuto da un incipit ammiccante e sessuale, dall'onnipresenza dell'aitante Adam (Ashton Kutcher, quasi sempre mezzo nudo o con abiti che ne esaltano la bellezza), e della sensuale, fresca Emma (Natalie Portman, di nuovo alle prese con le relazioni pericolose dopo la clownesca giocoleria affettiva di Closer). Sembra che si voglia sedurre il pubblico a vedere un film nel quale i sentimenti - sentimenti da cinema main stream, ovvio - sono protagonisti, con un finale che spinge invece alla commozione e a una matura presa di coscienza di ciò che tutta la storia ha significato per i protagonisti.No strings attached presenta donne e uomini soli, insicuri, insieme repressi e sessuomani: insegue una giovinezza perduta e le amanti del figlio Alvin (Kevin Kline, anch'egli già esperto di film a tema, se non nell'amabile In & Out, con De-Lovely e The Extra Man); corteggia disperatamente il bell'Adam la nevrotica Lucy (Lake Bell, impegnata ancora in un piccolo ruolo, sempre sullo stesso solco, dopo It's complicated); inseguono chimere, amanti impossibili e sogni altrui i coinquilini di Emma; perfino la madre e la sorella della ragazza - convinte della sua indipendenza - si cacciano in relazioni che hanno tutta l'apparenza di guai e di strade senza esito. Gli unici a restarsi fedeli, in fin dei conti, nella loro relazione sessuale, gli unici a non sapersi tradire, contro la loro volontà e la loro studiatissima leggerezza esistenziale, sono proprio Emma e Adam.






