Magazine Diario personale

Amici della piazza

Creato il 08 gennaio 2013 da Pecchio @lapitwit

8 Gennaio 2013

Sono meno PIAZZE le PIAZZE.

Ci si sente sPIAZZAti.

La PIAZZA può condurre alla PAZZIA l’uomo/la donna che ci si trova nel mezzo in un momento/periodo d’isolamento e, benché ci siano case a tutti e quattro i lati, l’isolamento diventa assordante quando l’uomo/la donna suona tutti i campanelli e nessuno vuole rispondere, aprire e fare entrare.

La PIAZZa può condurre alla PAZZIA l’uomo/la donna che ci si trova nel mezzo, stritolato/a dalla folla che, folle, pigia, spinge e urla.

La PIAZZA può condurre alla PAZZIA l’uomo/la donna che sfugge all’isolamento o al sovraffolamento raggiungendo un lato della PIAZZA, spalancando la porta di un locale e trovando compagnia solo in una PIZZA.

La PIAZZA è meno PIAZZA quando ad un lato c’è una chiesa dove non ci si rifugia  per fede, ma per fare in modo che qualcuno che ci segue ed entra stia zitto e non disturbi.

La PIAZZA è meno PIAZZA quando diventa luogo di spettacolo con due PIZZe da gustare con gli occhi e ci si va per evitare che chi ci sta accanto ci rivolga la parola disturbando la visione e l’ascolto dello spettacolo.

La PIAZZA è meno PIAZZA  quando, seduti su di una panchina, ci si alza e si va via per evitare la compagnia di chi si siede accanto.

La PIAZZA è meno PIAZZA quando si evita di sedersi ad una panchina dove c’è qualcuno sgradito.

La PIAZZA è meno PIAZZA quando si entra in due in un bar /ristorante laterali e si mangia e si offre da mangiare, non per fame, non per gola, ma, a motivo dell’educazione/della maleducazione, si coglie  questo pretesto per tacere e per fare tacere.

La PIAZZA è meno PIAZZA quando la si sogna con una sPAZZatrice che sPAZZA via, ogni giorno, ogni individuo sgradito.

La PIAZZA è meno PIAZZA ogni volta in cui ci si concretizzano veloci visioni superficiali e non graduali incontri profondi.

La PIAZZA è meno PIAZZA quando si passa a testa bassa e non per vedere dove si mettono i piedi, ma per non guardare chi si potrebbe incontrare.

La PIAZZA è meno PIAZZA quando si mette l’auricolare e non per sentire i programmi preferiti o per rispondere al cellulare, ma per non ascoltare chi ci chiama dietro alle spalle.

La PIAZZA è meno PIAZZA quando chi ci si trova rimPIAZZA la voce parlante dell’amico presente in carne ed ossa con quella cantante che proviene dal proprio Ipod.

La PIAZZA è più PIAZZA quando PIAZZiamo dentro di noi la nostra voglia d’incontrarci, di dialogare, d’ascoltare, di condividere, d’amare.

Pecchio (all’Anagrafe: Luca Lapi)


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