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La trama (con parole mie): Dylan è un blogger di successo di Los Angeles, legatissimo al padre ex giornalista malato di Alzheimer che ora vive con la sorella; Jamie una giovane cacciatrice di teste in cerca di un nuovo art director per la sede newyorkese di GQ.
Entrambi, alla fine di una storia, sono stati giudicati dai rispettivi ex emotivamente instabili.
Così, quando Jamie convince Dylan ad accettare il lavoro ed una sistemazione a New York e i due diventano amici per la pelle, decidono di dedicarsi al sesso giurandosi di non cadere nella consueta trappola dei sentimenti per evitare conseguenze per entrambi: ma le buone intenzioni conteranno poco, e quando i due decideranno di darci un taglio per cercare altrove una storia seria finiranno per scoprire che forse la persona di cui hanno davvero bisogno è quella che hanno già accanto.
Considerato come è nato il rapporto tra me e Julez - grande complicità, racconti delle rispettive avventure, uscite a bere nel corso delle quali io finivo a dormire a casa sua completamente sbronzo e lei mi guidava, completamente sobria, confessioni e risate, sboccatissimi resoconti delle nottate passate con altre/i per poi finire quasi a non parlarsi più, e dopo ancora arrivare a sposarsi -, devo dire di essere in qualche modo estremamente vulnerabile alle commedie romantiche legate alla classica situazione dei due amici che, inevitabilmente, scoprono di provare sentimenti che vanno ben oltre l'uscita da pacche sulle spalle e sguardi rivolti altrove: personalmente, mi sento di affermare con una discreta sicurezza che è decisamente più utile iniziare una storia quando la vostra partner conosce già a menadito i vostri difetti, piuttosto che dover fingere per i primi appuntamenti in attesa speranzosa che la ragazza di turno si decida a darvela e scoprire soltanto in seguito manie o difetti che potrebbero rovinare una sorta di "aura mitica" sviluppata nel corso dell'attesa, e finire per scappare quasi senza salutare finendo per ritagliarsi il ruolo del vero stronzo - che ha definito una buona parte del mio passato, peraltro -.
Pur non raggiungendo certo i livelli di Zack&Miri, dunque, Amici di letto diverte ed intrattiene come si conviene, confermando la già buona impressione che il regista Will Gluck mi aveva fatto con l'ancor più convincente Easy A, una delle commedie meglio riuscite passate la scorsa primavera sugli schermi di casa Ford: lo stesso incipit - titoli di testa e montaggio alternato della sequenza del "doppio scaricamento" - di questa pellicola risulta a dir poco folgorante, e prova la freschezza di scrittura di un autore che, almeno in questo genere, potrebbe rivelarsi come uno dei volti più interessanti del panorama statunitense recente, e trova in Justin Timberlake - sono sempre più convinto di vederlo decisamente meglio in questa sua veste da attore, piuttosto che da cantante - e Mila Kunis due spalle perfette sulle quali appoggiare l'intero script - con l'ausilio forse troppo limitato ma ugualmente efficace di un sempre grande Woody Harrelson, che addirittura torna a calcare i campi di pallacanestro di strada a vent'anni di distanza da Chi non salta bianco è-, giocando sulla tipica sincerità tra amici che trova risvolti ovviamente sessuali e ovviamente molto divertenti quando gli stessi amici sono un uomo ed una donna - anche se, occorre ammetterlo, spesso e volentieri la Kunis appare più mascolina dell'apparentemente gay Timberlake -: spassosi, in questo senso, sono i continui riferimenti a Harry Potter e i doppi sensi per nulla velati sparati a raffica da Harrelson all'indirizzo del suo art director.
Non manca qualche piccolo scivolone o momento tirato per i capelli, e forse con una decina di minuti in meno il film avrebbe complessivamente guadagnato in efficacia, ma non lamentiamoci troppo: tra un flash mob ed una sana scopata, molte risate spontanee ed una certa predisposizione dei due protagonisti all'autoironia, questa pellicola dal terribile titolo italiano - molto più convincente l'originale Friends with benefits - appare perfetta per una serata di coppia, e finisce per essere in grado di soddisfare le aspettative delle Jamie sempre in cerca della commedia romantica perfetta e del principe azzurro - Pretty woman, quanti danni hai fatto! - e dei Dylan che, prima di arrivare a capire di essere innamorati, hanno bisogno di pensare di essere duri, fighi, tosti ed inattaccabili.
Harry Potter permettendo.
Il tutto senza dimenticare che nonostante un panesalamismo diffuso e più che generoso, non c'è una scena volgare neppure a volerla cercare a forza, e le parolacce ed il sesso appaiono quanto di più genuino possa trovarsi in un rapporto di coppia: i benefici di partire dall'amicizia.
Che poi, a ben guardare, offre una tradizione decisamente favorevole: Harry e Sally ne sanno qualcosa.
MrFord
"Your lipstick stains on the front lobe of my left side brains
I knew I wouldn't forget you, and so I went and let you blow my mind
Your sweet moon beam, the smell of you in every single dream I dream
I knew when we collided, you're the one I have decided who's one of my kind."
Train - "Hey soul sister" -
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