Fatalità alla quale non ha saputo fare eccezione nemmeno Will Gluck.
Il regista reduce dall’ottimo “Easy Girl” con Emma Stone, questa volta si china a dirigere una storia banale e piena di cliché, provando a muoversi nel modo migliore possibile all’interno di spazi molto stretti ai quali non riesce a sopperire in nessun modo. Ma fortunatamente la capacità di adattamento di Gluck sembra essere pari soltanto all’ottimo intuito che ha nello scegliere gli attori per i suoi film, perché se “Easy Girl” aveva marcato pesantemente il suo territorio grazie alla presenza di una grandissima Emma Stone, “Amici di Letto” non solo ha il pregio di funzionare abbastanza bene nel suo essere commedia romantica piena di limiti ma sa anche risaltare le doti carismatiche e di affiatamento di una coppia d’attori inedita e del tutto originale.
Justin Timberlake e Mila Kunis.
Non assolutamente nomi in grado di riempire le sale o fare Box Office, peraltro, nessuno dei due ha mai avuto a che fare con dei ruoli da protagonista davvero rilevanti, eppure, insieme, trovano subito la carica perfetta per duettare in armonia e trasudare fortissima intesa fuori dallo schermo. A stargli al passo però, non potevano mancare degli eccellenti attori di supporto che per Gluck, come già dimostrato, hanno un importanza pari a quella dei protagonisti. In primis, un Richard Jenkins impeccabile. Il ruolo di padre di Timberlake affetto dalla malattia dell'Alzheimer gli fa assumere, di diritto, praticamente tutta quella poca drammaticità presente nella pellicola. A controbilanciarlo, invece, la madre sboccata di Mila Kunis affidata nuovamente a Patricia Clarkson, che tanto bene aveva fatto in un ruolo molto simile sempre in "Easy Girl". E infine, da non tralasciare, la spassosa presenza di Woody Harrelson, dipendente di Timberlake e gay ultra dichiarato.
Per ovviare alla mancanza di originalità non trasmissibile al suo lavoro, Gluck prova a divertirsi un po' citando, in modo forse anche subliminale, qualcosa dei suoi precedenti film. Non poteva esimersi, allora, dal far comparire prima, in una piccola partecipazione, Emma Stone (che nei titoli di testa del film lascia Timberlake mettendo in moto la storia) e continuare più avanti, poi, mostrando (nella scena in cui la Kunis incontra per la prima volta Timberlake in aeroporto) un cartellone di riconoscimento in cui si legge a chiare lettere il nome di “O. Penderghast”, chiara citazione a Olive Penderghast, protagonista di "Easy Girl".
Per farla breve, “Amici di Letto”, è una pellicola sicuramente scontata, banale e prevedibile nella sua costruzione tanto quanto nella sua risoluzione ma nonostante tutto, vista la sua buona dose di umorismo, si lascia vedere con molta simpatia, regalando anche più di una gustosa risata. Questo è decisamente un grande pregio da dovergli restituire.
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