Amici mai (A. Venditti)

Da Gattolona1964

…certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano, amori indivisibili, indissolubili, inseparabili. Ma amici mai, per chi si cerca come noi non è possibile, odiarsi mai per chi si ama come noi basta sorridere.

Canzone di Venditti del 1991 facente parte dell’album “Benvenuti in paradiso” che vendette più di 1.500.000 copie, risultando l’album più venduto tra tutti quelli di Antonello. Prendo spunto dalla frase che  fu il mio mantra alcuni anni fa e che ancora oggi lo è.

Mi chiedo se dopo la fine di un grande ed enorme amore sia possibile che nasca un’amicizia.. Intendo una fine decretata ed intesa come termine di un viaggio insieme, senza ripensamenti e senza tentennamenti. Un ostacco definitivo che dura anni senza possibilità di ritorno. Com’è  possibile trasformare la relazione che ci fu, in un rapporto d’amicizia sereno e tranquillo? Anche se trascorre un lasso di tempo particolarmente lungo, durante il quale si ha modo di guarire a volte, (non sempre) che voglia e che desiderio ci possono essere, di instaurare un’amicizia con chi hai amato con tutta te stessa? Come possono cervello, corpo, sensi, anima e cuore aver dimenticato ed elaborato un “lutto” così grande come la fine di un amore, tanto da riuscire a trasformarlo in una cosa neutra che non fa male. Me lo chiedo spesso, io personalmente non ci sono mai riuscita. Ci ho provato solo una volta, dopo anni di dolore immenso, abbiamo riprovato anche a frequentarci ancora, ma nulla era più come prima, almeno da parte mia.Il mio corpo non provava più nulla, ero anestetizzata completamente nei suoi confronti. Dopo tutto quel dolore provato per tre anni, dopo la voglia di annientarlo fisicamente e moralmente, dopo il rancore e la rabbia, subentrarono il silenzio, il non ricordo, l’anaffettività per lui e l’oblio. Eppure l’avevo amato più della mia vita! Avrei dato la mia vita per lui, poi il nulla. Il buio, l’indifferenza, la neutralità più completa, non certo la voglia di divenire di lui amica. Amici mai! O insieme o ognuno per la sua strada! L’evoluzione del rapporto d’amore a mio avviso, dipende da molti fattori importanti tra i quali chi e in che modo ha provocato la rottura. Le varianti sono infinite:il dolore provato, il rancore, se vi è stato tradimento o se sono stati solo i caratteri ed i punti di vista che non cambaciavano, la voglia di scappare via, l’autostima che viene calpestata. Se poi vi erano stati progetti di vita futura insieme e desiderio di avere un bambino, il tempo della guarigione si allunga. Diventare buoni amici è un passaggio troppo complicato e lungo. Si tratta di camminare sospesi per aria in uno stato di fisicità e di intimità completa, dentro la quale impari anche a conoscere i respiri del partner, poi ti trovi dentro ad una gabbia chiusa. Infine dopo la prigionia cerchi di arrivare ad uno stadio di chiacchiere davanti ad una birra, raccontando del più e del meno, mentre sorridendo parli di cosa farai nel week end con il tuo nuovo/a compagno. Non lo so, ci credo poco. Quando dell’altro hai conosciuto tutto, anche il numero delle otturazioni che ha in bocca, quando con lui hai provato sensazioni forti e ancora presenti, come fai a trattarlo come un comune amico/a al quale racconti di te e a lui pareri su come comportarti con l’altro? Di base credo poco all’amicizia pura e disinteressata tra un uomo e una donna, non penso sia possibile costruire qualcosa di grande ed importante come una solida e neutra amicizia, senza nessuna implicazione sentimentale. Piccolina o maestosa che sia. In molti mi hanno sempre detto il contrario, ma in fondo un poco di interesse in uno dei due, in un qualche modo esiste sempre. Che non è detto sfoci in qualcosa di concreto, può rimanere un’utopia, un desiderio ed un sogno. Ma dopo la fine di una relazione importante e passionale al limite dell’amore, che limiti non ne ha, non so se riuscirei a diventare amica di colui che ho amato tanto. Vorrei sapere come si fa, se è possibile, o se si corre il rischio di riallacciare un rapporto che sarebbe oggi diverso, più maturo e più consapevole, non quello degli anni trascorsi. Esiste effettivamente questo rischio?



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