Amici scrittori- Pino Imperatore 'Bentornati in casa Esposito'

Pino Imperatore, il mio Maestro di scrittura comica al Laboratorio Achille Campanile, ha pubblicato a febbraio la seconda puntata della saga degli Esposito, 'Bentornati in casa Esposito' edizioni Giunti.
Gli Esposito, per chi non avesse letto il primo libro 'Benvenuti in casa Esposito', sono la famiglia camorrista napoletana più sfigata che esista. O meglio, è il capofamiglia Tonino Esposito ad essere il camorrista più inadatto che si possa immaginare. Circondato da una sorta di famiglia allargata comprensiva di iguane e conigli nani, il povero Tonino spesso ispira quasi tenerezza  con la sua inettitudine e la sua assoluta incapacità a riflettere sulle relazioni di causa-effetto collegate alle cavolate che egli fa a getto continuo.
Da questa inadeguatezza del protagonista scaturiscono situazioni che vanno dal comico al grottesco.
In questo secondo libro, però, a differenza del primo, fin da subito si avverte un senso di inquietudine, un'attesa di qualcosa di tragico. Né questa sensazione d'ineluttabile viene mitigata dalle magistrali descrizioni della Napoli più bella, quella paesaggistica di Mergellina e di  Posillipo, quella d'arte di S. Gregorio Armeno, del Cimitero delle Fontanelle, delle catacombe dell'Incoronata a Capodimonte. E nemmeno la presenza di figure sane e positive, quali don Francesco, Tina, il suo fidanzatino, riesce ad alleggerire il peso dell'attesa di un epilogo duro. Si ride, certo, perché Pino Imperatore è un Maestro della scrittura comica, ma si pensa anche molto. Merito dell'autore, che, anche quando parla di argomenti ironici, dissemina il testo di spunti di riflessione non solo sul fenomemo camorristico e le sue crudeltà, ma anche sulla disoccupazione, sulla crisi di figure e valori di riferimento quali la fede, la famiglia, la scuola. Il tutto unito da un filo d'ironia che passa da Ciruzzo 'o schiattamuorto a Ipnotica la navigatrice erotica, ma non fa mai dimenticare che l'obiettivo è arrivare alla repulsione per la malavita.
Perché non vale niente.
Un libro bellissimo, di quelli che non si dimenticano.
Grande Pino, sono fiera di essere stata una tua allieva.