La storia di Amici di Maria De Filippi è ricca di personaggi tra cantanti e ballerini che una volta usciti hanno avuto successo e alcuni, ancora oggi accompagnati per “mano”, anche un gran successo. Ciò non toglie però che ci siano stati dei talenti che si sono distinti e ugualmente abbiano contributo al prestigio del Programma defilippiano, tra questi sicuramente Marco Carta e Valerio Scanu, vincitori rispettivamente del festival di Sanremo 2009 e 2010. Nel promo che anticipa la partenza della nuova edizione di Amici13 la loro assenza è stata considerata da più parti, anche da blogger autorevoli, mancanza di considerazione degli “autori”verso i due cantanti sardi aggravata dalla presenza della Scarrone che per contro finora non ha vinto nulla nè il talent, nè il festival, l’indignazione generalizzata comprova il fatto che forse certe faziosità tipiche del programma siano ormai palesi e abbiano stancato. Che il Programma funzioni a circuito chiuso è noto da tempo, sempre i soliti volti “noti” tra ospiti, insegnanti e passaggi di ex allievi, enfatizzati a dismisura nei contenuti e nella sostanza in un “tutto” supervisionato e quindi condiviso dalla nota conduttrice e mente del programma, Maria De Filippi, che continua però ad ignorare i due artisti “sardi” e fra i due ancor di più Valerio Scanu assente dal suo programma e dalla televisione ormai da tempo immemorabile, fatta eccezione per qualche piccolo passaggio come l’ospitata a Verissimo recentemente, in qualità di “Amico degli animali” (sia mai come cantante eh? ndr). Eppure la Maria Nazionale avrebbe di che dire di Valerio Scanu, il” piccolino della Scuola” come lo chiamava lei ma che oggi dimostra la sua crescita artistica e umana con i fatti. Valerio infatti si regge sulle sue gambe, è diventando produttore di sè stesso dopo aver chiuso con la sua Casa Discografica che lo stava portando verso un punto di non ritorno (artistico). Intuitivo e intelligente ha capito che con la casa discografica non c’erano più i presupposti per mantenere in piedi un rapporto lavorativo e si è creato una sua etichetta discografica con la quale si produce (NatyLovYou) ed è attualmente attivissimo, non si è mai fermato nè perso d’animo nonostante gli sia stata tolta la visibilità televisiva e i passaggi in radio necessari alla promozione di un cantante per ampliare il bacino di fan. Ha proseguito nel suo percorso artistico supportato dai suoi fan storici che lo seguono fin dalla Scuola ancora numerosi e con cui ha instaurato un filo diretto” inventandosi” Vblogger. A breve pubblicherà un nuovo disco, mentre il 15 dicembre terrà il suo secondo concerto di Natale intitolato It’s Xmas Day all’Auditorium Parco della Musica a Roma.
Piccoli dettagli che ormai non sfuggono più, come l’indifferenza di chi ha scelto di essere palesemente faziosa. Indifferenza a cui si contrappone l’attenzione di un pubblico che comincia a farsi delle domande.
E se leggendoci qualcuno penserà che il Blog sia fazioso, ebbene, ci rendiamo conto che nell’ottica di chi non vede al di là del suo naso vittima di un fanatismo incondizionato verso l’artista che segue, un giudizio del genere ci possa stare, infatti Valerio Scanu in questo blog è un argomento ricorrente in quanto si ritiene non abbia mediaticamente il giusto e meritato risalto, ma che anzi si tenda a “nasconderne” i progressi soprattutto quelli in “autogestione” , che in funzione della sua ancora giovane età e del suo coraggio in un periodo di profonda crisi sociale ed economica gli fanno onore e rendono imperdonabile l’indifferenza di chi “Osservatore” dovrebbe esserlo per etica professionale.
Tuttavia, proprio in questi giorni, un compositore, musicista, produttore e componente storico dei Matia Bazar , Piero Cassano, si è espresso sui talent e sul sistema di voto di Sanremo, ebbene, ci conforta sapere che le nostre teorie più volte avanzate non siano solo frutto della fervida fantasia di chi scrive ma che, anche altri, addirittura addetti ai lavori, navighino sulla stessa lunghezza d’ onda, derivata in questo caso da esperienze e logica deduzione vissute da “dentro” il sistema e per questo forse più autorevoli.
Ecco una sua frase su tutte a far capire come il successo si costruisca e sia spesso il “risultato” di mere strategie discografiche e di marketing:
“Ne ho viste negli anni di case discografiche prendere emergenti sotto contratto per evitare che potessero competere con il loro artista del momento!”
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