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Amicizia basata su alleanze, non su scambio

Da Zonwu
amiciziaUna ricerca della University of Pennsylvania sembrerebbe mostrare che l'amicizia non è basata su un rapporto di reciproco scambio, ma sul concetto di alleanza.
Peter DeScioli, in collaborazione con il professore di psicologia Robert Kurzban, ritiene che quella che viene definita "ipotesi dell'alleanza" sia la ragione principale dei rapporti di amicizia.
L'ipotesi dell'alleanza stabilisce che l'amicizia tra due persone è un rapporto di valore soprattutto in tempi di contrasti, e che i sentimenti sui propri amici sono direttamente proporzionali ai loro sentimenti nei nostri confronti.
La teoria convenzionale sull'amicizia stabilisce, invece, che gli esseri umani coltivano relazioni di amicizia per ottenere benefici reciproci.
"Tradizionalmente, una delle principali teorie sull'amicizia dice che i rapporti di amicizia sono essenzialmente dei rapporti di scambio" spiega DeScioli. "Si fanno cose per i nostri amici, e loro faranno cose per te. Il problema con questa teoria è che, se fosse vera, dovremmo essere dei buoni contabili e tenere traccia di cosa facciamo per gli amici, e di cosa loro fanno per noi. C'è la prova, comunque, che non lo facciamo".
Per scoprire quale sia il reale fulcro di un rapporto di amicizia, DeScioli ha deciso di focalizzarsi sullo studio dei rapporti su MySpace. Ora, personalmente ritengo che MySpace non sia la fonte di dati ideale per analizzare in modo realistico i rapporti di amicizia, dato che la Rete spesso altera il concetto stesso di "amico"...ma tralasciando la mia personale opinione, il risultato delle ricerche di DeScioli sono di certo curiosi.
MySpace è uno dei pochi social network che consente di dare un valore ai propri amici. E sulla base di questo valore, e di oltre 11 milioni di dati sulle relazioni di amicizia, i ricercatori hanno dedotto che il rank affidato ad un utente da un amico è un fattore di estrema importanza affinchè l'utente assegni un rank di valore elevato all'amico stesso.
Se pinco pallino è stato classificato come numero 1 da uno dei suoi amici, è molto probabile che classifichi quel determinato amico come numero 1. Il 69% degli utenti ha scelto come migliore amico un utente che lo ha classificato con rank elevato nell'elenco degli amici. Di certo intervengono anche altri fattori, come la posizione geografica, ma il rank sembra essere il fattore più rilevante.
"In un certo senso è ovvio, giusto?" dice Kurzban. "Nella ricerca sosteniamo che, anche se ovvio, nessuna teoria predice questi risultati, e che esistono pochi dati per convalidare questa intuizione".
In sintesi: diamo più valore agli amici che ci danno più attenzioni.
"Se si pensa all'amicizia in termini di alleanza, nel contesto della teoria dei giochi e delle relazioni internazionali, una delle cose principali che si scoprirà sugli alleati è che sono fondamentalmente gelosi gli uni degli altri" dice DeScioli. "Se l'Arabia Saudita è alleata con gli Stati Uniti, non è solo preoccupata della sua relazione con gli Stati Uniti. E' anche preoccupata sulla relazione che gli Stati Uniti hanno con altre nazioni come l'Iran. In relazioni reciproche o di scambio, non si fa caso a cosa pensa Wal-Mart sulla gente. Si fa caso soltanto a cosa si ottiene dalla relazione".
Questa dinamica è così importante perchè gli esseri umani vedono i loro amici come protezione, e possono formare alleanze in caso di conflitti. "Si devono costruire amicizie in anticipo. Si deve costruire una rete di persone che abbiano attenzioni nei tuoi confronti, prima che emerga un problema. Questa è la teoria, che gli esseri umani creano quete reti in modo tale da utilizzarle in futuro".
Friendships are built on alliances, research shows

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