Ammènda
Derivato di ammendare.
Sostantivo femminile
1. (diritto) Pena pecuniaria prevista per le contravvenzioni.
2. (figurato) Riconoscimento e riparazione di un male commesso: fare ammenda dei (per i) propri errori.
Fare ammenda dei propri peccati: riconoscerli e pentirsene.
Ammendàre
Latino emendare ‘correggere’, con cambio di prefisso.
Verbo transitivo [io ammèndo ecc.].
1. (letterario) Emendare, rimediare, correggere.
Risarcire.
2. (agricoltura) Migliorare, bonificare un terreno.
Ammendàrsi
Verbo riflessivo.
(letterario) Correggersi, emendarsi: tu ti sei molto bene ammendato per li miei castigamenti (Boccaccio).
Ammendaménto
Derivato di ammendare.
Sostantivo maschile.
1. (non comune) Emendamento.
2. (agricoltura) Qualsiasi operazione di miglioramento dello stato del terreno dal punto di vista sia fisico sia meccanico.
Il fertilizzante correttivo impiegato in questa operazione. Anche ammendante.
Una (parola) giapponese a Roma
Ghazi ['gazi]
Voce turca gazi, dall’arabo, ‘combattente’.
Sostantivo maschile invariabile.
(storia) Appellativo attribuito ai sultani ottomani che si erano particolarmente distinti nella lotta agli stati cristiani.
La Parolata propone
Intraudìre
Composto di intra- e udire, sul modello di intravedere.
Verbo tansitivo (coniugato come udire).
(non comune) Udire in modo incerto, indistinto; traudire: forse egli aveva intraudito, a causa della stanchezza (Buzzati).
Rambloi (pronuncia rambluà) ci segnala che non serve il verbo proposto dalla Parolata intrasentire perché esiste già intraudire. E ha ragione, anche se la parola non è riportata su tutti dizionari.
E corregge anche la grafia intravvedere: con il prefisso intra- non è previsto il raddoppiamento della consonante successiva, al contrario del prefisso infra- che invece lo prevede. Grazie a Rambloi.